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Tremiti/ Campi boa per ormeggiare tempi lunghi per realizzarli. Da individuare due zone all’interno dell’Area Protetta.

Campi boa per l’ormeggio di imbar­cazioni alle Isole Tremiti: an­che quest’anno si prevedono tempi lunghi per la realiz­zazione delle due aree dove il parco nazionale del Gargano, che gestisce l’area protetta marina, dovrà impiantare i gavitelli, comprese tra le Isole di San Domino, Cretaccio e San Nicola.

Un ritardo destinato a ri­percuotersi sull’offerta nell’a­rea marina protetta, in una stagione estiva in cui gli ope­ratori turistici locali sono già costretti a fare i conti con gli effetti domino del lockdown per la pandemia da corona virus. E mentre fioccano le richieste per ormeggiare im­barcazioni, al momento tutte inevase, l’arcipelago arranca nel rimettere in moto strut­ture e offerta e, di sicuro, non uscirà bene da questo mo­mento particolare.

Ora, dun­que s’accende la vertenza «campo boe». Presso l’arcipe­lago delle Isole Tremiti sono posizionati dei gavitelli (boe) per l’ormeggio di imbarcazio­ni, distribuiti in due campi, appositamente segnalati da in­dicazioni marittime, nelle zo­ne di mare cosi delimitate: quella compresa tra l’isola di San Nicola e lo scoglio del Cretaccio; la seconda antistan­te Cala delle Arene di San Domino, l’unica spiaggia frui­bile delle Isole.

Un posizionamento, quello delle boe, indispensabile per preservare le praterie di «po­sidonia oceanica» adagiate sui fondali della riserva marina, autentiche barriere naturali per la tutela delle coste contro il fenomeno dell’erosione.

La «posidonia oceanica» è una pianta acquatica endemica del Mar Mediterraneo. Caratteri­stiche molto simili alle piante terrestri, ha radici, un fusto e foglie lunghe anche un metro e unite in ciuffi. Fiorisce in autunno e in primavera per produrre frutti galleggianti chiamati anche olive di ma­re.

Le praterie di queste piante sono ecologicamente impor­tanti ma vengono spesso ro­vinate da ormeggi fuorilegge e che hanno più volte scatenato la reazione di ambientalisti e a addetti ai lavori.

Sono circa una settantina i gavitelli (o boe) normalmente impiantati dal parco nazionale del Gargano, ente gestore dell’area marina protetta. Considerate le avversità stagionali, sareb­be stato auspicabile anticipa­re o quantomeno ridurre i tempi di realizzazione dei due campi atteso che poi bisogne­rà avviare anche le procedure per la gestione. Un iter che è stato mal digerito dagli appassionati di nautica che, nel­le Isole Tremiti, hanno sem­pre individuato un approdo particolarmente ambito per un’estate in barca.

Questo ri­tardo provocherà disagi sia nei mancati arrivi che nella poco felice gestione che potrà essere attuata. Con richieste destinate a non essere accon­tentate. Si tratta ovviamente di un handicap in più per l’estate tremitese di cui non sui avvertiva proprio il bi­sogno.