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EMANUELE BRUNATTO E’ RITORNATO PER SEMPRE DAL SUO AMATO PADRE PIO. DA SABATO 26 SETTEMBRE IL FERETRO DI EMANUELE BRUNATTO RIPOSA NEL CIMITERO DI SAN GIOVANNI ROTONDO

Esattamente alle ore 9,00 di sabato 26 settembre 2020, il feretro di Emanuele Brunatto, dopo alcuni giorni di fermo nella cappella dell’obitorio della “Casa Sollievo della Sofferenza”, atteso dai familiari, dal comitato e da altri ospiti, ha attraversato il portone Chiesa antica del Convento dei Frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo ( XVI sec. ) per ritornare in un luogo che lo vide nel 1920 per incontrare il giovane frate stigmatizzato del gargano, un primo incontro fulminante che aiutò Emanuele a cambiare la rotta del suo cammino terreno.

Alle ore 9,50 il feretro è stato trasferito nel Santuario di Santa Maria delle Grazie accolto dal Sindaco di Pietrelcina, Domenico Masone, e dai comandanti dei carabinieri di San Giovanni Rotondo, il Magg. Alessandro Carpentieri, il m.llo Vincenzo Pugliese e dal vice comandante dei Polizia Locale dott. Giuseppe Bramante.

La messa è stata celebrata dal guardiano del Convento fr. Carlo Laborde che nell’introduzione ha sottolineato << (…) Accogliamo in questa chiesa di Santa Maria delle Grazie le spoglie mortali di Emanuele Brunatto, grande amico e difensore della santità del nostro amato Padre Pio.(…) E’ un evento storico, che certamente rallegra anche il cuore di P. Pio. Vogliamo in questa messa pregare per la sua anima e invocare l’intercessione del nostro Santo su tutti noi che siamo stati convocati per questa circostanza (…) >>, mentre nell’omelia il celebrante ricorda che Emanuele Brunatto nella primavera del 1920 Emanuele giunse a San Giovanni Rotondo col desiderio di incontrare Padre Pio, fu un incontro tumultuoso che si concluse con una confessione sacramentale e con l’assoluzione di P. Pio. Da quel momento il pubblicano decise di rompere con la sua vita passata e di stabilirsi a San Giovanni Rotondo per essere accanto a colui che divenne di fatto il suo padre spirituale.

Nella parte finale dell’omelia,  il guardiano puntualizza << Definirei Emanuele Brunatto un’icona dell’opera di salvezza a favore delle anime svolta daPadre Pio a San Giovanni Rotondo. Egli ha sperimentato la conversione e ha intrapreso un cammino spirituale sotto la guida del suo grande maestro (…)  Consentitemi di dire che Padre Pio oggi gioisce per il ritorno accanto a lui di questo suo figlio spirituale della prima ora. Noi frati minori cappuccini, suoi confratelli, insieme a tutta la cittadinanza di San Giovanni Rotondo vogliamo oggi esprimere a questo“uomo di carità e angelo di salvezza” il nostro vivo ringraziamento, perché, se Padre Pio è rimasto in questa terra da lui tanto amata, è certamente merito dell’instancabile Emanuele Brunatto insieme all’amico del cuore il Cav. Francesco Morcaldi. Siamo certi che Padre Pio, sulle soglie del Paradiso, lo accoglierà con quel suo sorriso delle grandi occasioni e le braccia spalancate per introdurlo nel regno dei Cieli a godere in eterno della visione del Volto di Dio. Amen. >>

Al termine della S.Messa, animata dal soprano Rossana Potenza – già vista al fianco dei tenori Carreras e Domingo -,  Stefano De Bonis,  portavoce del Comitato Emanuele Brunatto,  ha annunciato il messaggio di Gianni Letta – già Sottosegretario della Presidenza dei Consiglio dei Ministri – in quanto il papà di Letta era un noto avvocato che ha collaborato alla causa di Padre Pio su richiesta di Brunatto; nel suo messaggio Letta si scusa per non aver potuto partecipare – causa Covid – in una circostanza cosi importante e per un evento cosi significativo.  Infine, De Bonis,  ha dato lettura del messaggio dell’arcivescovo p. Franco Moscone, fuori regione per motivi precedentemente assunti,  dove precisa << (…) Oggi San Giovanni Rotondo accoglie nel cimitero le spoglie mortali di Emanuele Brunatto traslate da Roma. Si tratta di un atto di pietà cristiana e di riconoscimento civico verso quest’uomo che fece parte della storia di Padre Pio e della nostra città. Come Vescovo dell’Arcidiocesi di Manfredonia partecipo  a questa iniziativa e celebrazione facendo giungere la mia benedizioni. >>

Alle 11,45 il feretro di Emanuele Brunatto, seguito da una colonna di macchine, ha attraversato il centro cittadino  passando per il Palazzo di Città dove è stato accolto festosamente dal popolo sangiovannese con striscioni recanti la scritta “ Emanuele Brunatto, BENTORNATO !”; poi direttamente al cimitero dove, prima del rito di sepoltura, sono stati fatti alcuni interventi di elogio.

Il primo ad intervenire è stato il Piero Pieri – nipote di Brunatto, figlio di Felicia –  che commosso ha ricordato suo nonno al fianco di Padre Pio insieme a tante altre opere di carità; Luigi Pompilio, che da Sindaco ha voluto fortemente – con precisi atti amministrativi – il trasferimento della salma dal Cimitero del Verano a  San Giovanni Rotondo, nel suo discorsco ha evidenziato che Brunatto rappresenta per la nostra città la perseveranza di una vita spesa per difendere una verità assoluta: Padre Pio da Pietrelcina.

A seguire François Brunatto che,con il cuore pieno di gioia, ha indicato suo padre “il Pubblicano” come modello di vita, perché andare verso Dio è complicato, non è una strada facile; mentre Stefano De Bonis, ha precisato che l’evento storico ha incontrato alcuni ostacoli ma alla fine … ha vinto la verità. Michele Giuliani – direttore generale della Casa Sollievo della Sofferenza – ha concluso gli interventi specificando che il ritorno di Emanuele Brunatto è un tributo ad una persona che ha scritto della pagine importanti della nostra città e del nostro Santo.

Ora Emanuele Brunatto, dopo 55 anni di sepoltura nel cimitero del Verano di Roma, riposa sotto i cielo di San Giovanni Rotondo, nella tomba  progettata dall’arch. Pio Gusso, con la partecipazione dell’artista Angela Ciccone , in un quartiere speciale dove riposano i genitori di padre Pio, l’amico cav. Francesco Morcaldi e tanti altri figli spirituali.

                                                                          IL COMITATO BRUNATTO
                                                                                    Stefano De Bonis