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Giro d’Italia 2020 – OTTAVA TAPPA GIOVINAZZO -VIESTE, IL FORZIERE DEL GIRO

Il Giro parte per la sua risalita verso Nord lungo le vertebre della penisola.
Ogni paese, in Italia, è un forziere di storie da raccontare, e il passaggio del Giro d’Italia è la chiave.
Piccolo elenco incompleto dei gioielli che si possono pescare affondando la mano nel forziere di oggi:
Km 0: La cattedrale romanica di Giovinazzo, torri in pietra bianca e tetto rosso su mare azzurro.
Km 3: Il Duomo vecchio di Molfetta, con le sue tre cupole spioventi.
Km 12: A Bisceglie il dolmen della Chianca, testimonianza del periodo megalitico.
Km 21: altra cattedrale, stavolta quella di Trani, in cima al promontorio che domina la città vecchia e il porto, realizzata col tufo rosa tipico di quelle zone.
Km 34: Barletta, nel cui comune rientra Canne, dove Annibale inflisse ai romani una delle sconfitte più cocenti della loro storia.
Km 47: le saline di Margherita di Savoia, già note nell’antichità e oggi riserva naturale.
E siamo solo a un quarto dei 200 km totali.
Si passa ancora per Scalo Saraceni, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Pugnochiuso, prima di entrare nel circuito finale di Vieste.
Qui i corridori troveranno ad accoglierli il Pizzomunno, un monolite di calcare bianco alto 25 metri.
La leggenda vuole che Pizzomunno fosse un giovane pescatore di Vieste che, dopo aver perso l’amata Cristalda ad opera delle sirene, finì per sempre pietrificato dal dolore.
Altra città, altro gioiello.
Domani ultima tappa prima del giorno di riposo, con l’arrivo in salita a Roccaraso.
Un altro forziere da aprire assieme al Giro d’Italia.