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LE ARANCE DEL GARGANO ALLA CORTE DEI NORMANNI. NEL MILLE “AMBASCIATRICE” DI NATURA ECONOMICA SU ORDINE DI MELO DA BARI

Ambasciatrici economiche alla corte dei Normanni. Compito svolto nell’almo 1000 dalle arance del Gargano su “incarico di Melo da Bari, il magnate-guerriero che, intorno all’anno Mille, si schierò contro la dominazione bizantina. E per ingraziarsi le simpatie dei nordici Normanni inviò loro un carico di… pomicitrini del Gargano, antenato del “melangolo” (arancio amaro). Lo ricorda nelle sue pagine social il Consorzio per la tutela dell’arancia Igp del Gargano e del Limone Femminello Igp del Gargano.

Non è l’unica nota che collega la storia all’agrumicoltura del promontorio. Sin dall’antichità la fama dell’Arancia del Gargano garganica aveva valicato i confini regionali ed era menzionata nelle opere di diversi autori, tra cui lo Gabriele D’Annunzio.

Nel Seicento si intensificò un notevole traffico di agrumi dei comuni di Vico del Gargano e di Rodi Garganico con i Veneziani. Questi intensi scambi commerciali, continuarono anche nell’Ottocento, e la fama dell’Arancia del Gargano raggiunse persino gli altri Stati europei e l’America. A partire dal 1700 gli agrumi del Gargano diventano protagonisti di un’importante processione, che ancora oggi si tiene ogni anno a febbraio, in onore di San Valentino, Santo protettore degli agrumeti.