Pianosa, l’sola delle Tremiti più lontana dalla costa, deve il suo nome al fatto che consiste in un piccola e livellata piattaforma rocciosa. Esteso per soli tredici ettari, l’affioramento non supera i quindici metri di quota. La limitata altezza fa sì che durante le mareggiate l’isola venga sommersa dal mare nella quasi interezza. L’azione del sale che così si deposita tra le fessure della roccia contribuisce, desquamando i blocchi di roccia calcarea, ad appianare la superficie. Si calcola che tra alcune centinaia d’anni Pianosa sarà sprofondata. Somiglierà allora alla cosiddetta Isola Ferdinandea, che trova posto nel Canale di Sicilia tra Sciacca e l’isola di Pantelleria. In verità in questo caso si dovrebbe parlare di non-isola, trattandosi di un vasto banco roccioso coperto da alcuni metri d’acqua. Perché allora parlare di isola? Perché la piattaforma in questione è quanto sopravvive d’una porzione di terra emersa alta sessantacinque metri, di forma circolare e della circonferenza di quattro chilometri. Il banco ferdinandeo costituisce, con i prossimi e assai meno sviluppati vicini banchi ‘Terribile’ e ‘Nerita’, uno dei coni accessori del vulcano sottomarino Empedocle. Nella notte fra il 10 e l’11 luglio 1831, l’Empedocle aprì la sua bocca eruttando detriti e lava che formarono quest’isola vulcanica. L’evento, che accese l’interesse scientifico in tutto il mondo, suscitò pure appetiti territoriali. Già il 24 agosto i Britannici vi avevano piantato la loro bandiera. Il 26 settembre vi sbarcarono i Francesi, che non mancarono di strappare la Union Jack e issare il loro tricolore. Solo allora si mosse il governo duo-siciliano, che inviò sul posto la corvetta bombardiera Etna al comando del capitano Corrao il quale, sceso sull’isola, innalzò il vessillo borbonico battezzando l’isola “Ferdinandea” in onore del sovrano. Stava per nascere un caso diplomatico, possibile prodromo ad uno scontro armato. A questo punto l’isola cominciò a sgretolarsi. A dicembre emergeva dall’acqua solo un esteso pianoro lavico (più o meno l’aspetto che presenta oggi Pianosa). Nel 1832 la Ferdinandea era già sotto il livello del mare, Ma l’Empedocle, ancora in attività, fece sì che l’isoletta riapparisse ancora in superficie per poi scomparire nuovamente dopo pochi giorni nel 1846 e il 1863. Attualmente la Ferdinandea è a – 6.9 metro sotto il livello marino (mentre il Terribile è a – 20 e il Nerita a -16,5). Vista dall’alto appare come una macchia scura che si presta ad equivoci tragicomici. Nel 1986, erroneamente scambiata per un sottomarino libico, l’affioramento fu raggiunto da un missile della U.S. Air Force nel corso del braccio di ferro tra Reagan e Gheddafi dell’aprile di quell’anno.