L’economia pugliese ha fortemente risentito dell’emergenza sanitaria tanto da aver perso più del 10 per cento nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2019. Il segno meno ha travolto tutti i principali settori produttivi. E’ quanto si legge nell’aggiornamento congiunturale sull’economia della Puglia realizzato dalla sede di Bari della Banca d’Italia e presentato dal direttore Pietro Sambati, da Maurizio Lozzi e Vincenzo Mariani della divisione Analisi e ricerca economica territoriale. “La dinamica negativa si sarebbe attenuata nel terzo trimestre, coerentemente con il recupero in corso a livello nazionale”, si legge nel report da cui si evince che “il fatturato delle imprese industriali si e’ sensibilmente ridotto”. In base al lavoro di Bankitalia “nei primi 9 mesi del 2020 il fatturato e’ diminuito per il 71% delle imprese intervistate mentre per oltre un terzo la riduzione e’ stata superiore al 15%”. Il calo di fatturato e’ stato registrato sia tra le piccole sia tra le grandi imprese. “Durante la stagione estiva sono emersi segnali di un parziale recupero: il saldo tra la quota di imprese con fatturato in crescita nel mese di agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e quelle in calo è risultato sostanzialmente nullo, stesso andamento per il numero di ore lavorate”.
E’cresciuto di sette volte il numero di ore di cassa integrazione nei primi nove mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. Il dato fornitodall’Inps, si legge nel nell’aggiornamento congiunturale sull’economia della Puglia realizzato dalla sede di Bari della Banca d’Italia.
“Tra marzo e giugno – emerge dal report – circa il 47% dei lavoratori dipendenti e il 55% delle imprese hanno beneficiato di un trattamento di integrazione salariale”. Sono 340mila le domande presentate per accedere al bonus da 600 euro previsto nel decreto Cura Italia ed è aumentato il ricorso al reddito di cittadinanza. “Nei primi 9 mesi dell’anno poco meno di 118mila nuclei famigliari hanno beneficiato di almeno una mensilità’, quasi 28mila in più rispetto al totale del 2019”, si legge nel documento dove si evidenzia che sono le 3.500 famiglie beneficiarie della misura regionale del reddito di dignità a cui si somma “un’ulteriore misura, introdotta dalla Regione che prevede un sussidio di 2.000 euro per lavoratore autonomo”. I nuclei che hanno beneficiato del reddito di emergenza sono invece circa 23.000, per un totale di circa 58.000 persone.