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COVID, LA CISL PROPONE UN PATTO SOCIALE PER LA CAPITANATA

“Quello che stiamo vivendo è un momento cruciale nel quale la pandemia economica
e quella sociale si sommano alla pandemia sanitaria. La crisi latente mette in forse la
tenuta delle comunità del nostro territorio, per questo come Cisl di Foggia
proponiamo la sottoscrizione di un Patto per la Capitanata, perché le alleanze e la
collaborazione diano risposte ed aprano strade fattibili di ripresa. Un Patto Sociale
per la Capitanata così come la Cisl nazionale ha proposto un patto sociale per il
Paese”.
Lo afferma Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia, che ha
ufficializzato la proposta nel corso dell’ultimo consiglio generale territoriale
della organizzazione sindacale svoltosi in teleconferenza.
L’obiettivo è quello che la proposta entri nell’agenda di lavoro di Istituzioni,
forze datoriali e di categorie, forze sociali, terzo settore e non ultima la
Chiesa.
“E’ necessario che ci sia una strategia condivisa di intervento a sostegno di molti
settori in crisi e per i lavoratori in difficoltà. Ora più che mai gli investimenti sono
indispensabili, sia quelli sulle infrastrutture materiali ed immateriali, sia quelli per il
sistema economico dell’agroalimentare, della piccola e media impresa, del settore
sanitario, delle opere pubbliche, della formazione, dell’assistenza agli anziani, dei
servizi, della valorizzazione di percorsi mirati per giovani e donne. Auspichiamo
sempre una incentivazione industriale e che le risorse, non solo del Ricovery Fund,
siano controllate, monitorate e convogliate attraverso un’azione condivisa –
prosegue Carla Costantino – che garantisca trasparenza, legalità ed efficacia. Da
qui la proposta di una grande Patto per la Capitanata, non solo di solidarietà ma di
operosità per aprire la strada agli interventi e alla protezione del lavoro. Perchè anche
in provincia di Foggia la normale convivenza è stata stravolta e sfaldata ed è stata
messa in crisi la quotidianità del lavoro, delle relazioni sociali, della tenuta
economica, della tutela di diritti, dei bisogni, delle emergenze e delle sacche deboli,
aumentando le povertà diffuse”.