“Pensavamo di aver raggiunto un equilibrio, pur instabile, con la Regione Puglia per ciò che concerne la misura di sostegno sociale da destinare ai disabili affidati alle cure della propria famiglia, la cui condizione di totale gravità è contemplata dal Decreto Ministeriale Fondo Non Autosufficienza”, a parlare è il Comitato 16 novembre, in una nota concernente l’assegno di cura destinato alle famiglie che assistono persone con gravi disabilità.
“L’Assessore al Welfare Ruggeri, in barba alle rimostranze avanzate anche con veemenza, durante le videoconferenze, dalla nostra ed altre Associazioni, ha pensato bene di mettere il cappottino nuovo a quello che tutti conoscevamo come “Assegno di Cura”. Così è nato il “Contributo straordinario Covid”, contributo le cui risorse provengono, come avveniva in precedenza per l’assegno di cura, dal Fondo Nazionale per la Non autosufficienza cui si aggiunge una quota di compartecipazione della Regione Puglia. Anche l’importo riconosciuto al disabile gravissimo ha subito una variazione in negativo, passando da 900 euro, e ricordiamo che fino a 2 anni fa l’importo era di E 1100 euro, agli attuali 800.
800 euro al mese per prendersi cura del proprio familiare ammalato, sostituendosi in tutto e per tutto alla sanità, sgravando la stessa di spese esorbitanti insomma, le famiglie sono diventate esperte in medicine e le case dei disabili veri e propri ospedali. Il tutto, naturalmente, a titolo gratuito.
E sì, perchè il Contributo straordinario Covid voluto da Ruggeri ed approvato da tutta la Giunta regionale, doveva servire a sostenere 7000 famiglie. In realtà – aggiungono i membri del comitato – le famiglie sostenute, ovvero quelle che hanno avuto accesso alla misura di sostegno sociale, i vecchi fruitori già noti alle Asl pugliesi perchè o beneficiavano del contributo o erano ammessi allo stesso, sono poco più di 4mila.