I comuni non possono disapplicare una legge nazionale. È questo il principio affermato nella sentenza emessa ieri dalla prima sezione del Tar di Lecce (Presidente Antonio Pasca, estensore Ettore Manca) che ha accolto il ricorso proposto dal lido Samarinda e dal lido Azzurro (rappresentati in giudizio dagli avvocati Danilo Lorenzo, Leonardo Maruotti e Francesco Romano) avverso il provvedimento di annullamento in autotutela, disposto dal Comune di Castrignano del Capo, con cui è stato annullato il provvedimento di estensione della concessione demaniale sino al 2033.
I giudici hanno stabilito che «la norma nazionale, ancorché in conflitto con quella euro-unionale, risulti pertanto vincolante per la pubblica amministrazione e, nel caso in esame, per il dirigente comunale, che sarà tenuto ad osservare la norma di legge interna e ad adottare provvedimenti conformi e coerenti con la norma di legge nazionale essendo tale potere/dovere riservato esclusivamente ai Giudici». Inoltre, il collegio ha affermato che «il provvedimento amministrativo adottato in conformità alla legge nazionale ma in violazione di direttiva autoesecutiva o di regolamento Ue, secondo l’orientamento giurisprudenziale largamente prevalente, costituisca atto illegittimo e non già atto nullo, con conseguente sua annullabilità da parte del Giudice Amministrativo (previa disapplicazione della norma nazionale), su eventuale ricorso che potrà essere proposto da un soggetto per il quale ricorrano i presupposti della legittimazione e dell’interesse a ricorrere».
Sulla base di questa pronuncia, i comuni non possono fare altro che applicare la normativa di settore.
Nel caso di specie, gli stabilimenti potranno continuare a svolgere l’attività sino al 2033.
«Quindi – commentano gli Avvocati Leonardo Maruotti e Francesco Romano – la sentenza assume straordinario rilievo, per l’intero comparto balneare poiché tutti gli altri comuni che non hanno ancora rilasciato l’estensione al 2033 saranno tenuti a farlo, consentendo, quindi, a tutti gli stabilimenti balneari di poter continuare a svolgere l’attività perlomeno sino a quella data».
Esprime soddisfazione anche il Presidente di Federbalneari Salente, Mauro Della Valle:la sentenza, infatti, consente di tirare un sospiro di sollievo alle migliaia di famiglie balneari che si stavano vedendo costrette a consegnare le chiavi dei propri stabilimenti.