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PUGLIA/ ORDINANZA IN ARRIVO: SI TORNA A SCUOLA A GENNAIO.

«Il diritto alla salute in questo momento è prioritario rispetto al diritto allo studio, e la scuola – per la quale abbiamo massimo rispetto – non è un compartimento stagno rispetto al resto della società». Per questo, ha spiegato ieri Michele Emiliano, la Regione va verso un rinnovo dell’ordinanza di novembre con cui consente ai genitori di tenere i figli a casa, imponendo alle scuole elementari e medie di consentire la didattica a distanza sincrona.

Ieri Emiliano con gli assessori Sebastiano Leo (Istruzione) e Pier Luigi Lopalco (Salute) ha incontrato in videoconferenza l’Ufficio scolastico regionale e i sindacati del settore. La novità è che, rispetto alle posizioni di un mese fa, anche alcune sigle si sono mostrate più morbide rispetto l’approccio della Regione che invece era stato aspramente criticato da tutte le componenti del mondo scolastico. Emiliano ha però garantito un rafforzamento della sorveglianza medica, con i medici di base che garantiranno (ma il servizio non è ancora partito) i tamponi rapidi e con le Asl che dedicheranno nuclei specializzati agli screening in caso di positività.

Anche in Puglia, dunque, la riapertura totale alla didattica a distanza dovrebbe essere rinviata al 7 gennaio. Un altro mese nel corso del quale – ha spiegato Lopalco – continuerà il monitoraggio della curva epidemica: «I numeri in calo non devono farci abbassare la guardia – ha detto l’assessore-epidemiologo – perché il picco del contagio non è ancora arrivato». Al momento nella sola provincia di Bari ci sono 500 positivi tra gli alunni e 450 tra personale Ata e docenti, più 4mila alunni e 1.100 lavoratori in quarantena. Numeri non altissimi in assoluto ma che, secondo la Regione, dimostrerebbero l’enorme carico di lavoro che ogni positivo in ambiente scolastico pone sui servizi territoriali: da ogni alunno positivo – questa è la stima – si generano almeno 20 contatti da mettere in quarantena e monitorare. È per questo che la Regione rinnoverà l’ordinanza attuale (che scade dopodomani) con un provvedimento dello stesso tenore, che tuttavia stavolta dovrebbe essere preventivamente sottoposto all’esame dell’Usr e delle sigle sindacali.

Ad appoggiare la linea di Emiliano è stata la Uil, che pure ha espresso dubbi sulla sicurezza del sistema di trasporti. «Secondo noi – dice Gianni Verga, segretario della Uil Scuola – se la Regione davvero ritiene che gli istituti del territorio non siano luoghi sicuri allora è necessario, per il bene di studenti e personale scolastico, chiudere le scuole e di ricorrere alla didattica a distanza. Alle condizioni attuali ci pare sinceramente azzardato dare il via libera a un rientro a scuola a dicembre e perfino a gennaio». Molto più critica la posizione della Cisl, che con Antonio Castellucci e Roberto Calienno ha ribadito le criticità dell’ordinanza: l’impossibilità concreta di garantire la didattica a distanza sincrona, sia per le limitazioni della rete in alcuni Comuni sia per l’alto numero di trasmissioni concomitanti. Il risultato, secondo la Cisl, sono disparità di trattamento tra chi va in classe e chi segue da casa. Tuttavia, a fronte dello scenario epidemiologico dipinto da Lopalco, la Cisl ha chiesto di disporre la sola didattica a distanza per dicembre, utilizzando questo mese per risolvere le criticità del sistema di trasporto.
La proroga dell’ordinanza, predisposta dal capo dell’Avvocatura regionale, Rossana Lanza, potrebbe arrivare oggi. Emiliano attende il testo definitivo del Dpcm di Conte. Nel frattempo gli uffici regionali stanno lavorando con le Asl per potenziare il sistema dei controlli: i kit per i tamponi rapidi «a saponetta» dovrebbero infatti consentire di effettuare controlli in pochissimi minuti anche su intere classi, evitando così i ritardi e le polemiche degli ultimi due mesi.

Massimiliano Scagliarini

gazzettamezzogiorno