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CACCIA AI “FINTI POVERI” – LE NUOVE STRATEGIE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Il nucleo speciale della Guardia di Finanza applica nuove strategie alla lotta evasione fiscale. La nuova task force sarà composto da 55 supertecnici di cui 35 esperti in informatica e statistica. Si prevedono tempi duri per quelli che posseggono, ville, castelli, beni di lusso e alla dichiarazione dei redditi risultano nullatenenti o quasi . Il nucleo operativo già nelle prossime settimane si metterà al lavoro con una fitta rete di incroci nella banca dati e già, assicurano le Fiamme gialle, sono disponibili 4 milioni di dati estratti dal Catasto e dalla Conservatoria e al setaccio sette milioni circa di informazioni su auto di lusso con più di 21 cavalli.
Un lavoro di alta professionalità che va sotto il nome CETE (controllo economico del territorio)che confida nell’aiuto delle nuove tecnologie, partendo da decine di database dall’anagrafe tributaria ad una serie di banche dati e applicativi esterni quali.:Aci, Agea, Aire, Agenzia del territorio, Ced interforze ( Eventi di reato, società inquisite in base ad accertamenti patrimoniali, soggetti collegati alla criminalità organizzata), Cnr (assegnatari di nomi a dominio per l’accesso alla rete Internet), Coni, Enasarco, Hydra, Inail, Inps-Isee, Merce, Ministero dei Trasporti, , Monopoli di Stato, Negozi giuridici, Onlus, Osservatorio Lavori Pubblici, Pra, Radar, Recf (applicativo per ricercare elenchi di codici fiscali), Serpico, Siae, Sister (visure ipocatastali di terreni e fabbricati).
Naturalmente a questi applicativi esterni ci sono quelli interni della Guardia di Finanza stessa.
Intanto il lavoro delle Fiamme gialle, in altre operazioni, ha dato già frutti concreti con l’avvio di tre progetti di controllo.
Il primo ha riguardato l’Agriturismo con la verifica di titolari assegnatari di contributi ottenuti dalla Comunità europea siano stati indicati nella prescritta dichiarazione dei redditi .
Secondo i dati pubblicati dalla Guardia di Finanza e riportati ( Il Sole 24 ore- lunedi 23 marzo 2009) sono state già concluse 82 verifiche, con una base imponibile da recuperare, ai fini Ires, pari quasi 6,8 milioni di euro e ai fini Irap 2,4 milioni.
Il secondo all’individuazione di evasori totali e paratotali in settori specifici. Il risultato? Su 1500 verifiche ben 1400 gli evasori totali scoperti e 200 soggetti denunciati alla Procura.
Il terzo ed ultimo progetto all’individuazione di forme di evasione fiscale di coloro che utilizzano le numerazioni telefoniche a tariffazione specifica ( 144-166-892 e 899) su 120 verifiche ben 106 evasori totali scoperti.
Un lavoro basato su tecnologie avanzate, per fronteggiare una lotta evasione sempre più agguerrita, ha avuto i suoi frutti.

Leonardo Viola