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Manifestazioni/ “Attività casalinghe per l’estate”, è polemica a Vico

Il programma dell’estate messo su dall’Amministrazione comunale non piace a qunti da oltre 40anni, hanno partecipato all’attività teatrale della città garganica.

 

Chiuso il sipario sul teatro vi­chese, iniziano le polemiche. Dopo anni in cui la stagione estiva teatrale di Vico del Gar­gano ha rappresentato un evento cult nel.panorama culturale di tutto il territorio del Gargano e della Capitana­ta intera, da alcuni anni a que­sta parte la comunità del bor­go garganico ha visto scema­re l’interesse da parte di visi­tatori e appassionati nei con­fronti dell’ estate vichese pro­prio in virtù dell’assenza di eventi teatrali di tutto riguar­do che, negli scorsi anni, avevano avuto luogo a Vico. Il programma messo su dal­l’amministrazione comuna­le per quest’estate non piace agli oppositori e a quanti, da oltre quarant’anni, hanno partecipato all’ attività teatra­le della città garganica. La po­lemica, dopo aver dato un’ oc­chiata al cartellone estivo, è pronta e servita: "Mai tanta pochezza per l’Estate Viche­se", sostengono Marco D’At­toli, Franco Delli Muti e Nicola De Majo, membri dell’ op­posizione: ‘Vico è stato per oltre quarant’anni il centro culturale del Gargano Nord. Og­gi la consigliera delegata alla cultura è Nunzia Del Conte con un programma per l’Estate Vichese di attività che hanno una dimensione casa­linga. E’ scomparso del tutto il teatro per il quale Vico era una delle sedi più apprezzate. Una lenta e programmata morte della cultura è stata ora decretata da questa Ammini­strazione comunale". Il sin­daco, Michele Sementino, ha difeso l’operato della sua consigliera rimarcando i pro­blemi che attanagliano il tea­tro comunale da diverso tem­po. Ma chi ha vissuto da sempre nel teatro, cosa ne pensa di questo cartellone e del de­clino della prevalenza viche­se nel settore? "Diciamo che il teatro viche­se non se la passa tanto bene" riferisce a l’Attacco Michele Afferrante, ex preside del Li­ceo Virgilio di Vico del Garga­no e fondatore del centro cul­turale ‘Rinascita Vichese’; in più, Afferrante ha avuto il me­rito di aver creato, quasi quarant’anni fa, la fortunata ini­ziativa chiamata, appunto, ‘Estate Teatrale Vichese’. "Pri­ma, Vico del Gargano rappresentava un punto di riferi­mento culturale e teatrale per tutto il territorio, e abbiamo anche ospitato autori di un certo calibro. Non so il perché di questo lento declino del nostro teatro e delle poche at­tenzioni che gli vengono ri­volte da alcuni anni a questa parte, ma c’è anche da dire che gli altri centri del Gargano si sono attrezzati bene e han­no superato Vico in fatto di eventi che riguardano l’arte teatrale". Ad esempio? "Penso a San Nicandro Garganico,. che aveva date vita alla stagione teatrale invernale qua­si copiando una nostra idea, o ad Ischitella e Rodi, che han­no messo su degli eventi cul­turali che attirano un bel po’ di gente. Ora, pare che anche Cagnano si stia organizzando al meglio per ospitare eventi di un certo rilievo culturale, mentre Vico sta un po’ perdendo la sua posizione rilevante nel territorio. Occorre rialzare la china, e mettere di nuovo il teatro al centro del­l’offerta culturale estiva". Al­bertazzi, Tognazzi, Moni Ovadia, Gassman, Buzzanca, Placido sono solo alcuni dei nomi celebri che sono sa­liti sul palco di Vico per intrattenere i tanti turisti che arri­vavano da tutti i paesi del ter­ritorio per assistere a spetta­coli degni di nota. "Non vengono più? Non è un problema solo di soldi" so­stiene invece Peppino D’Avolio, ex preside anche lui, era p­presentante del mondo cul­turale vichese. "La cultura non si fa mica con i soldi. La cultura si fa con le idee. Forse, evidentemente, una politica più attenta avrebbe dato vita a qualche idea e si sarebbe salvata la stagione teatrale e, perché no, anche il teatro. Ad Ischia ad esempio, anche si vive la stessa crisi che colpisce tutto il paese, anche lì non ci sono fondi miliardari, ma c’è comunque tanta voglia di fare e, soprattutto, ci sono le idee, ci sono iniziative cultu­rali che portano gente in quella località. A Vico manca questo, forse, ovvero lo spiri­to di iniziativa, E, a pagarne le conseguenze, è sempre la cultura". Un’ analisi critica ma realistica quella fornita dai due ex presidi del liceo viche­se, che hanno spiegato, per sommi capi, che il teatro vichese va salvato e con esso si può rilanciare tutta l’econo­mia del posto. Un’ economia che, comunque, non deve colpire la cultura in quanto questa si fa con le idee. Il pro­gramma estivo, nel frattem­po, è già partito, e si spera che almeno per il prossimo anno il teatro torni ad essere il pun­to di riferimento del cartello­ne di eventi del borgo garga­nico.

G.F. Ciccomascolo
L’attacco