Menu Chiudi

L’invidia? Ora è utile e benedetta…

 I nostri psicologi rivalutano l’invidia. Certo, non quella distruttiva che pregiudica i rapporti sociali e l’equilibrio psicofisico delle persone, bensi’ quel sentimento che fa scattare in tutti noi un sano spirito di emulazione, sortendo cosi’ effetti positivi nella vita sociale.  A rivelarlo e’ un freschissimo studio pubblicato sul settimanale “Diva e Donna” in edicola oggi e condotto da un pool di psicologi su un panel di mille uomini e donne di eta’ compresa tra i 18 e i 65 anni. Un cambiamento epocale? Tutt’altro. La riabilitazione dell’invidia non e’ di oggi. Risale ad esempio al premio Nobel per la letteratura del 1950, al grande Bertrand Russell, il celebre aforisma: «l’invidia e’ alla base della democrazia». Ma, concretamente, perche’ l’invidia, cioe’ uno dei sette peccati capitali, andrebbe riconsiderata in realta’ come uno strumento terapeutico? E quali sono le sue manifestazioni piu’ comuni? Secondo lo studio, emerge che, se presa a piccole dosi, l’invidia puo’ avere effetti benefici sia nel lavoro che nei rapporti interpersonali. Invidiare il successo e le qualita’ degli altri, spiegano gli  psicologi, e’ il mordente che sprona a migliorarci, perche’ si riesce ad individuare un obiettivo ben preciso da raggiungere, quello ottenuto dalla persona oggetto della nostra rivalita’, appunto. In pratica questo sentimento aiuta anzitutto ad innalzare il grado dell’autostima: lo ha ammesso il 31% degli intervistati per i  quali in molti casi e’ stato proprio questa molla il propulsore per sbrogliare una situazione di impasse al lavoro o nei rapporti familiari, finendo appunto per adottare lo stile vincente della  persona invidiata, oggetto, in fin dei conti di ammirazione.
L’invidia, sempre a piccole dosi, e’ anche un  toccasana per mantenere la lucidita’ mentale: secondo il 23% del  campione permette infatti di essere quotidianamente spronati a perfezionarsi. Passando all’estetica, secondo il 20% degli interpellati fa scattare il principio di emulazione, spingendo un po’ tutti noi a migliorare il nostro aspetto fisico, nella scelta degli abiti e in uno stile di vita sano come adottati dal soggetto/oggetto della nostra rivalita’. Infine, stimola l’autoanalisi (15%), svelando i pregi di cui finora non ci si era resi conto, vedendoli, come in uno specchio, negli altri; e stimola la consapevolezza (8%), aiutando a limare i propri difetti e a renderli dei punti di forza nei confronti degli altri. Un esempio per tutti? L’arrossire, sintomo di timidezza, un vero e proprio argine per conoscere altre persone, rivela invece una purezza d’animo sicuramente apprezzabile da chiunque e dunque un ottimo biglietto da visita per intrecciare rapporti sociali. Chi l’ha poi detto che l’invidia e’ donna? A sorpresa, lo studio rivela che sono gli uomini in maggioranza ad esserne stati affetti almeno una volta nella vita: il 93% rispetto al 78% del gentil sesso. Ma quali sono i personaggi pubblici piu’ invidiati, o meglio, ammirati? Tutti a strettissima distanza: la giornalista sportiva di “Martedi’ Champions” Paola Ferrari (20%), portavoce di tutte quelle donne che sono riuscite ad affermarsi in settori ad appannaggio esclusivamente maschile, come quello del  calcio, Simona Ventura (19%), per la sua capacita’ di tener testa a tutto e tutti, anche nei momenti piu’ difficili e Afef (17%), neoconduttrice de “La Grande Notte”, che con intelligenza, simpatia ed eleganza e’ diventata la caposcuola della donna moderna. E ancora, la  brava attrice Serena Autieri (13%) amata dal grande pubblico per le  interpretazioni cinematografiche e televisive piu’ varie, compreso  l’ultimo successo con la fiction di Canale 5 “L’Onore e il Rispetto” e Maria De Filippi (12%) per la straordinaria capacita’ di dialogo con  tutte le generazioni. Bisogna scendere agli ultimi posti della  classifica per trovare un uomo, e chi se non il guascone Valentino  Rossi (7%), rimasto indenne dalle false sirene del successo, quindi  due campioni ex aequo: il capitano della nazionale di calcio Fabio  Cannavaro (6%) e re Giorgio Armani (6%), immagine per antonomasia  dell’eleganza senza tempo.