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L’AIDS NON È STATO ANCORA BATTUTO

Oggi ricorre la Giornata mondiale contro l’AIDS. 

Ricorre oggi 1 dicembre la “Giornata mondiale contro l’AIDS”, dedicata al problema di accrescere la coscienza dell’epidemia mondiale causata dalla diffusione del virus dell’HIV. La scelta di far cadere la giornata mondiale proprio nella data di oggi è conseguenza del fatto che

il primo caso di AIDS è stato diagnosticato il 1 dicembre 1981, da allora sono trascorsi 25 anni e il virus dell’HIV ha ucciso oltre 25 milioni di persone, 3.1 milioni di vittime solo nel corso dello scorso 2005, di cui 570.000 erano bambini, diventando in poco tempo una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. In tempi recenti comunque la medicina ha fatto passi avanti rendendo maggiormente accessibili terapie e farmaci antiretrovirali, ma purtroppo questi non sono ancora sufficienti ad arrestare lo sterminio del virus. L’idea della “Giornata mondiale contro l’AIDS” nasce al Summit Mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell’AIDS dell’anno 1988, da allora ricorre ogni anno sostenuta da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo. Da quell’anno fino al 2004 è stata curata dall’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della lotta all’AIDS, l’UNAIDS, che ogni anno ha scelto un tema a cui dedicare la giornata. Dal 2005 la gestione della giornata è passata all’organizzazione indipendente WAC (The World AIDS Campaign) che ha scelto come tema fino al 2010 “Stop AIDS: Keep the promise”, ovvero “Fermare l’AIDS: manteniamo la promessa”. Lo slogan fa riferimento alla “Dichiarazione di impegno sull’HIV/AIDS delle Nazioni Unite”, un documento che i governi di tutto il mondo, riuniti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, hanno unanimemente assunto nel giugno 2001,con la promessa di adoperarsi per prevenire la diffusione dell’HIV e per assicurare cure mediche, assistenza e rispetto alle persone colpite dal virus.

La Dichiarazione d’intenti “Crisi globale – Azione Globale” stabilisce misure concrete circa la prevenzione e la riduzione delle discriminazioni, misure che garantiscano la costruzione di infrastrutture sanitarie adeguate, e che assicurino l’accesso al trattamento con farmaci necessari ad affrontare l’epidemia. La Dichiarazione ha riconosciuto finalmente l'HIV/AIDS come una crisi globale che richiede una risposta e una soluzione globale. In questo contesto tutti hanno un ruolo da svolgere nella lotta all'HIV/AIDS e la Campagna mondiale serve come catalizzatore per tutte quelle iniziative volte a sostenere e ricordare ai decisori politici le promesse fatte nel 2001.

Nell’attesa che la medicina riesca a trovare un vaccino che annienti il virus la parola d’ordine resta “Prevenzione”. Il Parlamento Europeo ha risposto a questa esigenza sollecitando maggiori fondi per i programmi di prevenzione. Il documento presentato dall’organo europeo chiede di integrare l'informazione e l'assistenza su comportamenti sessuali responsabili e sull'efficace prevenzione delle malattie trasmissibili in tutti i servizi in materia di sanità riproduttiva e sessuale. L’esigenza di prevenzione si traduce nell'uso del preservativo a favore del quale il Ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport Giovanna Melandri ha chiestola riduzione del prezzo, abbassandone l'Iva dal 20 al 10%."Molti Paesi in Europa si sono già mossi – afferma il ministro – ed è ora che anche l'Italia agisca. In tal senso credo che ridurre l'Iva sui profilattici dall'attuale 20% al 10% sia necessario per tentare di rimuovere una delle cause del loro mancato utilizzo in situazioni a rischio tra i più giovani. La normativa comunitaria lo consente e per questo ritengo che il Governo debba agire quanto prima". La giornata prevede manifestazioni in tutta Italia concerti e a Roma una cerimonia alla quale parteciperà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Ministro Livia Turco e la ricercatrice Barbara Ensoli, al cui studio e a quelli di altri gruppi di scienziati nel mondo, si guarda con speranza.