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Il direttore del Parco Tanzarella: “Respingo le accuse del Centro Studi Naturalistici”

Il direttore dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, la Dr.ssa Filomena Tanzarella, biologa specializzata in gestione ambientale, interviene per fare chiarezza sulla questione, respingendo le accuse lanciate dal CSN all’indirizzo del Parco circa il presunto stato di abbandono del Centro di Fauna Selvatica sito in Oasi Lago Salso,  la pregiata zona umida alle porte di Manfredonia.

Risponde a verità l’accusa di totale abbandono del Centro Fauna Selvatica lanciata dal CSN?


“No, assolutamente”
risponde Tanzarella “il CFS non ha mai versato in stato di abbandono. Nato con un progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente, è stato gestito dalla Lipu fino a settembre 2005 e successivamente dal CSN, attraverso una convenzione, scaduta il 30 novembre 2006, avente l’obiettivo dell’ottimale gestione del centro ed il mantenimento in buono stato di salute della fauna. L’Ente Parco negli ultimi due anni, ha varato diverse iniziative per Lago Salso, sia di manutenzione delle strutture (centro visita, manufatti in legno, ecc.) sia in riferimento alla fauna (contenimento vegetazione infestante all’interno delle voliere e all’esterno, manutenzione voliere e reti di copertura, attivazione di un progetto POR relativo all’anatra tuffatrice “Gobbo Rugginoso” ecc.) il tutto nel rispetto dei limiti di bilancio. L’attenzione dell’amministrazione verso questo tema specifico è anche dimostrata dal fatto che sin dal 2005 l’Ente Parco ha introdotto ex novo appositi capitoli in bilancio per la fauna e le lagune.
Altri progetti sono stati approvati dall’Ente Parco – riqualificazione area del Centro di Fauna Selvatica 2° fase, realizzazione Nursery, progetti di manutenzione straordinaria di alcune voliere – ma risultano attualmente non attivati in attesa che si sblocchi la vicenda della cooperativa degli ex LSU (Eurodaunia), affidataria dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria presso l’Oasi. La questione degli ex LSU è tutt’ora in divenire, si spera in una soluzione favorevole, e a tal fine sono stati investiti il Ministero dell’Ambiente e del Lavoro. Questa vicenda, strumentalizzata dal CSN, ha temporaneamente interrotto le operazioni di colmata, a partire dall’8 novembre scorso, con l’inizio dello stato di agitazione della Cooperativa Eurodaunia. Il protrarsi dell’agitazione e la impossibilità di poter risolvere questo problema con la cooperativa, ha portato l’Ente ad individuare soluzioni alternative. La erogazione di acqua da bere, cibo e medicinali, anche in questa circostanza, com’era doveroso, è stata assicurata prontamente dal Parco anche con l’intervento del Corpo Forestale, che ha sin dal primo giorno di agitazione, permesso la non interruzione di queste attività espletate dal CSN, grazie alla sopra richiamata convenzione, stipulata con il Parco nel dicembre 2005.


Il CSN parla di ritorsione da parte dell’Ente Parco e di revoca della convezione?

“Non vi è stata alcuna revoca. Non abbiamo sinora mai revocato incarichi, ci siamo limitati, ove non vi fossero le condizioni, a non rinnovare rapporti scaduti, come nel caso del CSN. La durata della convenzione con l’Associazione è giunta alla sua scadenza naturale il 30 novembre 2006. Non è stata rinnovata poiché è venuto meno il rapporto di fiducia e di fattiva collaborazione, in considerazione del comportamento diffamatorio – ha messo in atto una campagna mediatica divulgando notizie false ed infondate e lesive dell’immagine di questo Ente, per fini palesemente strumentali – tenuto dalla stessa Associazione nei confronti dell’Ente. Per queste ragioni il Parco sta valutando di passare ad altro tipo di gestione del Centro Fauna Selvatica, avvalendosi di esperti. Come si può rilevare, il CSN stravolge la verità, mentre l’Ente Parco non ha mai smesso di adoperarsi per il Centro di Fauna Selvatica. Annuncio che alle ulteriori diffamazioni, che certamente il CSN continuerà a mettere in atto, non intenderò rispondere, in quanto preferiamo profondere i nostri sforzi per la realizzazione dei nostri obiettivi, anziché in pretestuose polemiche alimentate ad arte da qualcuno”.