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Parco Nazionale del Gargano: “L’interrogazione di Bordo contiene solo falsita’”

Il Parco Nazionale del Gargano respinge sdegnosamente le accuse, infondate, pretestuose, strumentali e gravemente offensive del deputato Michele Bordo. L’interrogazione del suddetto deputato fornisce, invero, una rappresentazione assolutamente distorta dello stato in cui versa l’Oasi Lago Salso, giungendo ad attribuire all’Ente Parco Nazionale del Gargano gravi “forme di illegalità” di cui questo Ente si sarebbe reso responsabile. Innanzi tutto preme sottolineare che questa Amministrazione, per la prima volta, ha voluto analizzare le criticità presenti al Centro di Fauna Selvatica, molte delle quali note da anni, e prontamente si è attivata per risolvere questi problemi in maniera organica, attraverso la redazione tempestiva di progetti esecutivi al fine di giungere finalmente ad una gestione ottimale del Centro di Fauna selvatica. Se tali progetti fossero stati subito attivati, come era intenzione dell’Ente, la situazione all’Oasi Lago Salso sarebbe oggi sotto controllo. Invece alcuni progetti non sono partiti o non sono stati completati in quanto affidati alla Cooperativa Eurodaunia, la quale purtroppo non ha potuto adempiere per i noti problemi in cui versa. Aggiungasi che il Parco del Gargano è andato ben oltre il progetto di stabilizzazione degli ex LSU, provvedendo ad affidare a questi ultimi, progetti finanziati con proprie risorse economiche, anziché destinare ad altre ditte la realizzazione delle opere, proprio perché consapevole delle necessità dei lavoratori della Cooperativa Eurodaunia e delle problematiche sociali del territorio.
Ma evidentemente il deputato Bordo non sa, o finge di non sapere, quanto l’Ente Parco abbia fatto a favore della migliore risoluzione sia dei problemi del Centro di Fauna selvatica che dei problemi della Cooperativa. Lo stesso deputato Bordo accusa l’Ente Parco di una presunta tolleranza circa un preteso “prelievo abusivo di acqua all’interno della zona umida”. Ciò è assolutamente falso, in quanto l’Ente Parco sia per le vie brevi che con nota del 12.8.05 attivava in merito il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente (CTA), il Comune di Manfredonia e la Società Oasi Lago Salso, chiedendo di intensificare la vigilanza sull’area al fine di scongiurare una possibile captazione abusiva di acque. Tale nota veniva riscontrata solo dal CTA, che assicurava il controllo della zona. Se il deputato Bordo conosce fatti specifici è invitato a fare nomi e cognomi degli autori di tali “prelievi abusivi”, denunciando a questo Ente ed alla Procura della Repubblica i responsabili.
Sempre il suddetto deputato attribuisce all’Ente Parco nazionale del Gargano la responsabilità di una “epidemia” che avrebbe causato la morte di decine di esemplari di Gobbi Rugginosi a causa della mancata gestione della rete idrica delle voliere. Anche tale affermazione è vergognosamente falsa. Finge di non sapere, il deputato Bordo, che lo stato di agitazione degli ex LSU, dei quali mai si è occupato sino ad ora, sta determinando grandi difficoltà nell’approvvigionamento dell’acqua alle vasche ove sono ospitati i Gobbi Rugginosi. Tali difficoltà sono state recentemente risolte dall’Ente Parco che provvede in proprio a tale emergenza. Ma Bordo finge di non sapere.
Così come finge di ignorare, il deputato Bordo, che il Comune di Manfredonia è titolare dell’86% delle quote della società mista “Oasi Lago Salso”. L’interrogazione di Bordo diventa grottesca laddove attribuisce al Parco Nazionale del Gargano una non adeguata vigilanza contro il bracconaggio. Farebbe bene, il deputato Bordo, ad interrogare il Ministro Pecoraro Scanio sull’attuale risibile numero degli agenti del Corpo Forestale dello Stato, dislocato su un territorio di oltre 120 mila ettari con una pressione antropica di oltre 210 mila abitanti. Invero, a svolgere attività di prevenzione e repressione in un territorio così vasto sono impiegate appena 40 unità, compreso il personale amministrativo e lo stesso comandante del C.T.A. (Coordinamento Territoriale per l’Ambiente). Ma evidentemente al deputato Bordo interessa più spargere notizie allarmistiche e fuorvianti, che caratterizzano la sua formazione culturale, piuttosto che adoperarsi per l’effettiva tutela del territorio. Non pare, infatti, essere agli atti del Parco Nazionale del Gargano alcun intervento del suddetto Bordo che sia stato finalizzato a risolvere le diverse problematiche che attanagliano il promontorio garganico. Per ultimo, ma non ultimo, il deputato Bordo dimostra di non conoscere affatto la vicenda della Cooperativa Eurodaunia 2000 costituita dagli ex LSU, per i quali avrebbe ben potuto chiedere ed ottenere dai Ministeri competenti un provvedimento che garantisse lo “sblocco” dei soldi che il Parco Nazionale del Gargano è pronto ad erogare in favore dei lavoratori nel rispetto delle procedure di legge, ossia dietro presentazione del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva). Aggiungasi che in data 17/11/ u.s. , in occasione dell’ultimo Tavolo Tecnico presso il Comune di Manfredonia, lo stesso Sindaco Campo aveva garantito polizza fideiussoria per risolvere la situazione, che ad oggi rimane grave. Nella speranza che Bordo voglia per il futuro astenersi dal rivolgere interrogazioni che manifestano soltanto la propria ignoranza delle dinamiche socio-ambientali e la propria pervicace volontà di demonizzare un Ente che sta lodevolmente svolgendo – come attestato dal recente conferimento per il 2° anno consecutivo di un premio nazionale al suo Presidente – il compito di tutela e protezione ambientale, l’Ente Parco Nazionale del Gargano significa che difenderà in ogni sede, non esclusa quella giudiziaria, la propria dignità, dei dipendenti e collaboratori tutti, che con grande sacrificio lavorano diuturnamente per soddisfare le esigenze e le aspettative di un territorio, del quale evidentemente il deputato Bordo si ricorda solo oggi.