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Il Parco lancia “la mobilità lenta” nuova frontiera turistica

Non solo costa, ma anche zone interne. Non solo mare, ma anche turismo equestre. E’ l’obiettivo del Parco Nazionale del Gargano che punta sulla mobilità lenta per far scoprire il suggestivo entroterra della Montagna del Sole. Il progetto definitivo ieri ha avuto l’ok dall’assessorato all’ecologia della Regione Puglia nell’ambito del PIS n.15 misura 1.6 “Interventi per l’attrezzabilità della rete della mobilità lenta nel Parco Nazionale del Gargano”. Il totale dell’investimento ammonta a 1.734.000 euro. Il sì al progetto è propedeutico all’esecuzione dei lavori, dal Parco mirano a rendere concreto il progetto entro l’anno in corso. L’ente dell’area protetta punta a tale settore anche e soprattutto per “connettere” lo Sperone d’Italia a quel turismo, dedito alla cosiddetta “viabilità dolce”, che su scala nazionale è già una realtà affermata. Un dato su tutti: nel 2005 il 43% dei tedeschi che hanno trascorso le vacanze in Italia, lo ha fatto in bici.  Nel 2006 sono addirittura aumentati. “Il Gargano visitato in mountain bike, a cavallo o a piedi, fornisce la possibilità al visitatore di “appropriarsi” e quindi di godere, di tutte quelle bellezze paesaggistiche altrimenti inesplorate, di cui è tanto ricco il nostro amato territorio” ha spiegato il Presidente Giandiego Gatta, che ha inserito la destagionalizzazione dell’offerta turistica tra le priorità dell’azione di governo. Se la costa, il mare e le grotte marine del Gargano sono ormai apprezzate su scala internazionale; l’obiettivo al contrario, diventa quello di far scoprire al grande pubblico le incomparabili bellezze della zona interna del promontorio. Come? Sfruttando proprio quei progetti in grado di promuovere l’altra faccia della Montagna del Sole, quella apparentemente nascosta e meno conosciuta, perché vi è la necessità di accendere i riflettori su tutti quei tesori naturalistici ancora poco pubblicizzati come le cerrete di Bosco Quarto, le zone umide di Lago Salso, le aree carsiche di Monte Calvo e i laghi di Lesina e Varano. Allo scopo il Parco ha ideato il progetto dell’Anello Equestre, il quale finanziato con i fondi europei del PIS Gargano ((Piano Integrato Settoriale) rappresenta la grande scommessa del futuro turistico del Promontorio. Nel mirino ci sono quasi 500 chilometri di sentieri già esistenti che costituiscono l’ossatura dell’Itinerario della Mobilità Lenta. Circa 180, sono destinati unicamente all’ippovia, i restanti rappresentano percorsi dediti a trekking, mountain bike, e a piedi.. Particolare importanza riveste la cosiddetta “Grande Traversata”. Che cosa è? Un anello di circa 200 chilometri di percorso attrezzato con apposita segnaletica ed elevati standard di sicurezza. In sintesi si tratta di  32 aree di sosta con tettoia, panchine e rastrelliere per le bici e 4 aree di sosta polivalenti dotate di maniscalco per cavallo, officina per riparazione bici, vendita prodotti tipici e punto di chiamata per le emergenze. Intanto chi oggi intendesse effettuare una panoramica passeggiata a cavallo sulle alture del Gargano può, mediante l’Ente Parco (0884-568911/568939) contattare il Centro Equestre di Posta Ruggiano (ex Ranch dei Mandorli), centro affiliato alla ENGEA (Ente Nazionale Guide Equestre Ambientali.