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DOPPIO COGNOME PER I FIGLI: LA PROPOSTA IN PARLAMENTO

La rivoluzione anagrafica è alle porte. Il Parlamento è chiamato ad approvare il provvedimento che prevede il doppio cognome ai figli e l'obbligo da parte della moglie di mantenere il proprio cognome anche da sposata. La moglie, in pratica, non porterà più il cognome del marito e i figli potranno avere il cognome della mamma o del papà o di tutti e due. A scelta dei genitori. Se mamma e papà non sono sposati i figli non si chiameranno più illegittimi, bensì "nati fuori dal matrimonio". La riforma ha ottenuto il sì di una commissione del Senato con non poche difficoltà, soprattutto per gli attriti tra Governo e Parlamento. Con le nozze, in pratica, ognuno conserva il proprio cognome mettendo la parola fine alla discendenza paterna. In Europa, d'altronde, ci sono paesi in cui il doppio cognome è presente da anni realizzando così la piena parità tra uomo e donna. La Spagna prima di tutti. Altri Stati hanno approvato invece leggi che consentono una scelta del cognome da dare alla prole. In commissione giustizia del Senato solo l'Udc ha votato contro questa rivoluzione, mentre An e Forza Italia si sono astenute. Assente la Lega. Bocciata la proposta di Rosy Bindi, ministro per la famiglia, di assegnare ai figli entrambi i cognomi e di procedere al sorteggio per stabilire il loro ordine.