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«FACENDO SISTEMA DOBBIAMO FARE DEL GARGANO UN UNICO COMPRENSORIO»

Intervista a Nicola Pinto da sei mesi presidente della Comunità Montana del Gargano.

Presidente Pinto, da oltre sei mesi è alla guida della Comunità Montana del Gargano. Possiamo farne un consuntivo?

«Beh, i consuntivi bisogna farli con i fatti. Certo abbiamo lavorato alacremente in questi mesi e saremo molto determinanti nei prossimi appuntamenti. Per esempio abbiamo concretizzato il «Parco Letterario San Michele Arcangelo». Il 31 gennaio faremo alttretanto con il piano di merketing turistico del Gargano. Stiamo per adottare un logo unico del Gargano, perché il Gargano va venduto nella sua interezza e non più per singoli campanili, ciò significa che bisogna fare sistema. Stiamo concretizzando una card turistica del Gargano. Abbiamo approvato un progetto per circa venti milioni di euro per quanto riguarda l’elettrificazione rurale e gli acquedotti rurali. Carne a cuocere ne abbiamo messa tanta e sicuramente arriveranno i frutti. Quindi il consuntivo va fatto con le cose concrete e non con gli interventi e i programmi fatti. Siamo sicuri però di lavorare nella giusta direzione».

La Comunità Montana è un’ente sovracomunale. Quali rapporti ha instaurato con tutti i Comuni che ne fanno parte? Rispondono efficacemente alle sollecitazioni per queste progettazioni?

«Ce ne sono alcuni che condividono in pieno questa nostra programmazione, altri sono un po’ titubanti e dubbiosi. Noi ci proponiamo un discorso di più alto livello, sorvolando sulle beghe di campanile. Noi vogliamo fare del territorio garganico un unico comprensorio, come dicevo prima, facendo sistema con tutti».

Con la sua presidenza c’è una notevole attenzione alle attività turistiche, con il piano di marketing, la partecipazione a fiere di settore, ecc. Come mai questa forte attenzione al turismo?

«Beh, intanto io sono di Rodi Garganico, sono stato sindaco della mia città per tre volte, quindi la vocazione turistica è innata così come è innata in qualsiasi abitante della costa. Ce la mettiamo tutta perché siamo convinti che il turismo, collegato al discorso agrituristico, al quale noi stiamo dando molta attenzione, può veramente risolvere i problemi atavici di questo nostro comprensorio. Sul Gargano se non parliamo di turismo, di agricoltura, facendo fronte comune, di cosa si può  parlare? Mica possiamo installare impianti industriali. Sicuramente no».

Proprio nel turismo, in questi anni l’altro ente sovracomunale, il Parco del Gargano, si è fortemente impegnato. Ci sono eventuali problemi di sovrapposizione tra quello che fa la Comunità Montana e il Parco?. Potrebbero esserci iniziative concomitanti ma non coordinate?

«Ritengo proprio di no, anche perché le competenze istituzionali sono diverse. Come in precedenza, anche per le prossime occasioni, come ad esempio il prossimo grande convegno a Monte Sant’Angelo a fine mese, con la partecipazione di vari assessori regionali e forse anche del presidente Vendola, ho invitato il presidente del Parco per essere uno dei relatori. Io mi auguro che venga. Ritengo che le sinergie vadano sincronizzate per non fare discorsi doppioni. Quando dico che il Gargano deve essere un unico territorio sta a significare proprio questo, e cioè che le manifestazioni da farsi, le iniziative da intraprendere non devono duplicarsi e quindi gli Enti devono concorrere nella scelta migliore dell’iniziativa da attuare».

L’Ente montano ha sempre vissuto di un confronto politico molto acceso, stranamente in questi mesi con la sua presidenza tutto sembra essersi sopito. Come mai?

«Prima di tutto perché sto cercando di dare ad ogni assessore la giusta collocazione. Non solo. Non siamo una maggioranza rissosa, dialoghiamo con tutti, anche con l’opposizione. Tra l’altro abbiamo aperto anche alle altre forze del centrosinistra che non sono rappresentate nell’organo esecutivo. Ci aspettiamo che ci sia un confronto soprattutto politico ma anche di rappresentanza e che la Comunità Montana possa essere condotta nel migliore dei modi, sempre nell’interesse pubblico».

Come consigliere provinciale  spesso di recente è stato molto critico con Stallone, da ultimo sulla questione dell’aeroporto «Gino Lisa». Quale giudizio si sente di dare della giunta Stallone? Ha qualche critica da ribadire?

«Non devo fare alcuna critica anche perché sono i fatti che parlano da soli. Per quanto riguarda l’aeroporto sono sempre più convinto che serve dotare la nostra provincia di un aeroporto che possa far arrivare i voli charter, poi tutte le altre cose sono solo dei palliativi. Non è possibile finanziare una società erea che poi faccia unicamente gli interessi della società stessa. I soldi pubblici vanno spesi nell’interesse dell’Ente pubblico. Secondo me questo collegamento con Milano è un servizio elitario che non serve al territorio e non serve agli operatori turistici del Gargano. Attenzione però, e mi rivolgo agli operatorio turistici del Gargano, si diano da fare per contattare agenzie e adottare tutti quegli accorgimenti con opportuni pacchetti di offerta turistica per incentivare i turisti ad arrivare sul territorio. Mi sto anche attivando affinché ci siano collegamenti per Bari e Pescara, anche perché Pescara sta diventando un aeroscalo veramente importante, tanto che nella prossima primavera sarà attivato addirittura un volo per New York. Quindi se noi ci metteremo in contatto con questi tour operator che, oltre al volo aereo, possono anche garantire il trasferimento in navetta verso il Gargano, ritengo che poi gli operatori turistici debbano fare la loro parte. Noi come ente pubblico possiamo solo dare l’imprimatur  di carattere politico, organizzativo, amministrativo, di rappresentanza. Però siamo un Ente pubblico e non possiamo fare solo gli interessi degli imprenditori privati».

Da sei mesi alla guida dell’Ente montano. Che effetto le ha fatto tornare alla guida di un’istituzione comprensoriale che racchiude la totalità delle comunità garganiche. Che differenza c’è tra l’essere amministratore oggi e qualche anno fa?

«Beh, oggi ci sono più difficoltà. La mia prima esperienza risale al 1980 come sindaco, poi dal 1983 come presidente dell’Unità Sanitaria Locale per cui proprio a Vieste  abbiamo lasciato una bella impronta, a cominciare dal Poliambulatorio alla Coppitella e dei servizi ad essa collegati. La difficoltà è soprattutto economica, perché purtroppo i fondi riservati alla periferia sono e saranno sempre meno. Vista questa prospettiva, non siamo mai stati fermi e ci siamo sempre aggiornati. Ecco, io ritengo che in questo mondo globalizzato il nostro turismo garganico se non si fa «sistema» in cui mettere in sinergia tutti gli interessi ad esso collegati, noi rimarremo esclusi dallo sviluppo. Perché il mondo globalizzato o lo si prende al volo o ti fa fuori».

Come riferimenti si ritrova con due governi di centrosinistra, alla Provincia ed alla Regione. Quali giudizi dà del governo Vendola e di quello di Stallone?

«Giudizi non ne dò. Con Vendola la Regione sono quasi due anni che sta operando per cercare di mettere in atto tantissime cose e recuperare quello che di negativo ha trovato. Che posso dire del governo Vendola… certamente bisogna dare più attenzione ai problemi della gente coinvolgendo soprattutto la periferie. Ecco, del governo Vendola non condivido l’accorpamento della Asl a livello provinciale. Non è possibile assolvere questo compito solo dalla città capoluogo di provincia. perchè così i territori marginali del Tavoliere, del Subappennino e del Gargano rimarranno esclusi da questo processo. Quello che vedo io prevedo è che se non faremo sistema come Comuni del Gargano, Subappeninno e del Tavoliere, la faranno da padroni i grossi centri come Cerignola, Manfredonia, Lucera, San Severo e le altre comunità di eguale entità abitativa. Bisogna perciò mettersi insieme perché purtroppo la spesa storica consolidata che io e gli altri componenti di quel Comitato di gestione eravamo riusciti a concretizzare attraverso la USL Fg 4, già con l’accorpamento a San Severo è scemata di molto. Ed oggi con l’accentramento su Foggia scenderà ancora di più. I garganici non meritano questo e soprattutto non lo merita il comparto turistico del Gargano. Noi non possiamo essere zoppi nel settore sanitario quando questo lembo di territorio d’estate ospita migliaia e migliaia di villeggianti. La sanità deve perciò tenere nella massima considerazione questo territorio perché se ci mancano le strutture sanitarie idonee noi avremo anche sempre meno turisti nel nostro territorio».

E riguardo a Stallone?

«Stallone è il mio presidente, gli sono amico. Qualche consiglio glielo dò, a volte mi sente altre no. Comunque saprà fare da solo le cose che vanno fatte ancora per il nostro territorio».

Quale un suo pregio e quale un suo difetto?

«Un mio pregio è dedicare anima e corpo all’interesse pubblico. Un mio difetto è togliere tempo e affetto alla mia famiglia e di questo sono molto dispiaciuto»

Antonio Troia