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“Bubbone 118”, la Cisl contro Troiano

Il “bubbone” del 118 è esploso definitivamente. Dopo le denunce di alcuni sindaci dell’Appennino Dauno, che hanno messo in evidenza la situazione paradossale e al limite dell’illegalità degli operatori del servizio, e in seguito allo stato di agitazione messo in atto dalle postazioni del Gargano

e da quelle dei Monti Dauni Settentrionali, arrivano le critiche della Cisl su come l’Asl Foggia stia gestendo una vicenda serissima, che riguarda 400 “volontari-lavoratori” e il diritto alla salute dei cittadini. «Scelta sbagliata» «E’ una scelta incomprensibile e non motivata». Questa la presa di posizione della Fisascat Cisl di Foggia contro la decisione dei responsabili della nuova Asl di sospendere le gare d’appalto indette, nei mesi scorsi, al fine di dare finalmente una certezza contrattuale alle decine di lavoratori che nel 118 operano ancora in regime di volontariato, cioè senza tutele contrattuali né prospettive. La Fisascat Cisl ricorda che alla predisposizione della gara si era giunti dopo «una lunga e laboriosa trattativa sindacale con l’Asl Fg3 sostenuta dalla mobilitazione degli operatori». La richiesta avanzata dal sindacato, tesa a determinare una posizione giuridico-contrattuale per gli addetti del primo soccorso (autisti- soccorritori) aveva trovato infatti reale riscontro: con deliberazione del direttore generale, n° 737 del 28 luglio, era stata indetta la procedura di gara per le quattro postazioni della Città di Foggia. «Quindi era ormai ben avviato – afferma il sindacato – il percorso che avrebbe portato l’Asl a contrattualizzare il rapporto con gli autisti del 118. A maggior ragione la decisione assunta dal commissario Asl, Donato Troiano, appare incomprensibile né si può ritenere motivata dalla discussione che nel 118 sta interessando tutti gli altri operatori». La segreteria territoriale della Fisascat Cisl fa rilevare che «la posizione sostenuta dal sindacato interessava l’intero territorio provinciale, in quanto avrebbe condotto tutto il personale del 118 ad una situazione d’uniformità contrattuale, partendo dal superamento dell’utilizzo anomalo del volontariato, che di fatto cela forme di lavoro irregolare, fino alla discussione della opportunità di utilizzare forme imprenditoriali idonee». La preoccupazione forte del sindacato è «che si vada verso soluzioni di dimensioni tali da non trovare le risorse per realizzarle». Definito ciò, il sindacato ritiene che bisogna «affrontare complessivamente il tema della stabilizzazione di tutto il personale del 118, attraverso il coinvolgimento diretto e la responsabilizzazione del servizio sanitario regionale. E’ questa una partita – sottolinea l’organizzazione – che non può essere lasciata nella precaria organizzazione di un sistema d’imprese frammentato». La Cisl ha chiesto alla direzione dell’Asl un incontro chiarificatore sulla vicenda.
Il “movimento” La richiesta del sindacato è la stessa che il “Movimento Volontari 118”, attraverso il suo portavoce Michele Belluscio, ha inviato all’Azienda sanitaria e alla Regione Puglia.