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BATTIBECCO SUL PIANO STRATEGICO DI MARKETING TURISTICO

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Botta e risposta l’altra mattina a Monte Sant’Angelo, in occasione della presentazione del primo Piano Strategico di Marketing Turistico del Gargano, tra il presidente della Comunità Montana, il socialista Nicola Pinto, e il delegato del Parco Nazionale ed ex-responsabile del Sistema Turistico Gargano, il forzista Carlo Nobile. All’appuntamento, convocato dallo stesso Pinto per spiegare agli operatori locali le strategie turistiche del suo Ente per il rilancio complessivo del Promontorio, hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Monte Sant'Angelo, Antonio Nigri, il dirigente di Econstat, Stefano Dall'Aglio, il presidente del Cotup, Luigi Manzionna, il dirigente dell'Enit e consigliere personale del Ministro Francesco Rutelli, Piergiorgio Togni e l'assessore regionale ai lavori pubblici Onofrio Introna. Sono mancati all’appello il presidente della Camera di Commercio di Foggia, Luigi Lepri, il presidente della Provincia di Foggia, Carmine Stallone, l’assessore regionale al turismo, Massimo Ostillio, e il presidente del Parco Nazionale del Gargano, Giandiego Gatta, perché impegnati in altri incontri istituzionali. Proprio sull’assenza dell’Ente Parco ad una iniziativa così importante per la Montagna del Sole ha provocato le prime scintille tra il delegato della riserva naturale, il forzista Carlo Nobile, e lo stesso Pinto, socialista di lungo corso. Ad aprire per primo le “ostilità” è stato il viestano Nobile, che all’inizio del suo intervento ha attaccato duramente la Comunità Montana del Gargano e il suo presidente per aver “realizzato nient’altro che un doppione, il Piano non aggiunge nulla a quanto già detto da 30 anni a questa parte, forse serve a qualcuno per farsi notare; un Sistema Turistico Gargano esiste già ed è in attesa di essere finanziato dalla Regione Puglia”. Di qui la replica di Pinto, che ha invitato Nobile a ritornare sui suoi passi e ad accettare il fallimento del Stg, “nessuno vuole o ha mai voluto fare la prima donna, il Piano è uno strumento valido su cui tutti dobbiamo ragionare, ma non si può creare un Sistema Gargano, per giunta affossato dalla passata giunta regionale di centro-destra, capeggiata dal forzista Raffaele Fitto, se ad appuntamenti come questo manca uno dei massimi Enti del Promontorio, quel Parco che ha sempre rifiutato ogni nostro invito al dialogo e che non ha mai invitato la Comunità Montana alle sue iniziative, almeno da quando è sorretto da una coalizione di centro-destra; l’assenza odierna di Giandiego Gatta la dice lunga sulle capacità di dialogo di un Ente per molti versi utile a pochi”. E non è tutto. Al termine dei lavori assembleari, Pinto, incontrando i giornalisti intervenuti all’incontro, ha spiegato che “la Comunità Montana non scopre l’acqua calda, in quanto il problema dello sviluppo turistico del Promontorio risale addirittura agli anni ’70, quando non c’erano né il Parco, né il Sistema Turistico Gargano, e lo scrittore, sociologo e giornalista Sabino Acquaviva parlava di valorizzazione turistica e ambientale della Montagna del Sole”. Seguirono, spiega il presidente, gli anni del Piano di Sviluppo Socio-Economico del Gargano, che aveva come settore trainante quello turistico alla luce delle ricerche statistiche ed economiche miranti al riequilibrio tra le zone costiere e quelle interne. “Chi non ricorda gli innumerevoli incontri e convegni fatti a Pugnochiuso – ha aggiunto Pinto – o quelli tenutisi a Pizzomunno, in quel di Vieste, dove veniva etichettato per la prima volta il Gargano come un unicum di saperi, sapori e colori. Come Comunità montana, quindi, non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi si improvvisa benefattore del turismo quando non lo è, bistrattando l’esperienza di quanti, tecnici, amministratori e operatori sul campo hanno svolto negli ultimi trent’anni. Se il Gargano è conosciuto oggi lo si deve proprio a loro e non ad altri. Le esperienze delle fiere, poi, in Francia, Germania, Austria, Milano e via discorrendo, sono nate con questo Ente, oggi c’è chi scimmiotta quelle esperienze e cerca di farle diventare nuove, sapendo di avere tra le mani solo aria fritta. Non vogliamo che sul turismo si torni agli anni bui del Gargano sconosciuto e isolato, vogliamo lavorare con tutti, bandendo ogni divisione di natura politica, economica e sociale, adottando strategie di sviluppo atte a favorire tutti e non sempre i soliti noti. Il Piano odierno, come quello socio-economico del passato, deve, ma lo è già, diventare la magna carta di ogni proposizione e di ogni azione rivolta ad uno sviluppo di largo respiro per l’intero Gargano”. Pinto, in conclusione, ha voluto buttare acqua sul fuoco delle polemiche, invitando Nobile e Gatta a collaborare di più con la Comunità Montana, “solo così non si faranno più doppioni”. La mano è tesa, ora tocca al Parco decidere se accettare o meno l’invito a viaggiare assieme per il rilancio complessivo di quella che è già stata ribattezza “Casa Gargano”.