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Istat: a Foggia la disoccupazione si tinge di rosa

La disoccupazione è donna, anzi è foggiana. A dirlo è la più recente rilevazione Istat sulle forze lavoro 2005. Ne emerge, purtroppo, un ritratto davvero poco confortante per l’intera Capitanata. Se è vero che il numero di disoccupati è sceso al 7,7%; nel Paese, però, continuano ad esserci grandi differenze tra Nord e Sud; ma soprattutto nello stivale non vengono garantite le stesse possibilità d’impiego a uomini e donne. Un clamoroso esempio: a Bologna lavora l'88,8% delle donne tra i 35 e i 44 anni, percentuale che crolla in maniera esponenziale a Foggia con il appena il 24.8%; e ancora se il tasso di occupazione femminile medio tra i 15 e i 64 anni a Bologna arriva al 63,2% a Foggia si ferma al 21,2%. Il capoluogo Dauno figura, dunque, come la provincia italiana con il più alto tasso di disoccupazione tra il gentile sesso. Dato però, che se confrontato con quello dello scorso anno, fa ben sperare per il futuro. Infatti nel 2004 il tasso percentuale di disoccupazione in rosa era fermo al 27,8. Compiendo poi un giro di ricognizione a più ampio raggio il capoluogo emiliano si riconferma chimera per chi è in cerca di occupazione, con un tasso di disoccupazione che sfiora il 2.7%, mentre la provincia dove è più difficile per trovare un impiego è Enna con un tasso medio del 19,4%, oltre il doppio della media nazionale. 02 punti percentuali è lo scarto minimo tra il primo e secondo posto. La medaglia d’argento va dunque a Palermo e Caltanisetta con il 19.2%. Il terzo posto invece è occupato da Foggia con un tasso di disoccupazione che tocca il 18.5%. Per dovere di cronaca seguono le città di Agrigento, Napoli e Reggio Calabria. Ancora un nodo da sciogliere in Italia è quello del lavoro per i giovani e gli anziani: se infatti nella fascia tra i 35 e i 44 anni lavorano il 76,3% delle persone e tra i 45 e i 54 anni il 70,6% la percentuale crolla dopo i 55 anni con appena il 14% di persone occupate. Se in Italia il tasso di occupazione maschile medio tra i 15 e i 64 anni è del 69,7% quello delle donne è del 45,3%.