I frangiflutti che dovrebbero sorgere di fronte alla spiaggia di San Menaio, progettati e voluti dalla disciolta amministrazione Amicarelli, finiscono per la terza volta in tribunale. La sezione Gargano di Italia Nostra ha infatti impugnato dinanzi al Tar il nuovo parere favorevole del comitato di valutazione dell'impatto ambientale della Regione Puglia. Il primo febbraio il comitato si è nuovamente riunito per valutare il cosiddetto «pennello», ovvero il frangiflutti ortogonale largo otto metri e lungo 250 metri, alto dal pelo dell'acqua un metro e 55 centimetri che dovrebbe servire ad evitare l'erosione della spiaggia. Il progetto è stato ripresentato dall'amministrazione comunale di Vico del Gargano nel cui territorio c'è appunto la lunga spiaggia di sabbia di San Menaio. Il progetto ha avuto parere positivo con la prescrizione di ridurne la lunghezza, portando la barriera da 250 a 175 metri. Però, questa la novità, sarà possibile realizzare una parte del frangiflutti in cemento sott'acqua. Tutto ciò nonostante a luglio 2006, su esplicita richiesta della Regione Puglia, l'ente parco nazionale del Gargano ha ribadito il proprio no alla costruzione della barriera sul mare. «La Regione, il, comitato per la Via hanno disatteso la sentenza del Consiglio di Stato», sostiene Menuccia Fontana, presidente della sezione Gargano di Italia nostra. «Quella sentenza, accogliendo il ricorso del parco nazionale del Gargano da noi appoggiato, imponeva alla Regione di rivedere la valutazione di impatto ambientale ma alla presenza contestuale del Parco. Si è invece adottata la stessa procedura della prima approvazione, peggiorando le cose visto che le barriere sottomarine aumentano i danni per l'ecosistema marino», sostiene Fontana. L'ente parco nazionale del Gargano per il momento non si è mosso, ha soltanto posto un quesito al ministero per l'ambiente chiedendo lumi sulla strada da intraprendere. «La Regione ci ha scavalcato. Non ho alcun timore a dirlo. Ed è grave che il nostro parere negativo, il parere del Parco nazionale del Gargano non sia stato preso in considerazione – afferma il presidente dell'area protetta, Giandiego Gatta – abbiamo posto un quesito al ministero in quanto nel passato giudizio siamo stati rappresentanti dall'avvocatura dello Stato. I giudici ci hanno dato ragione. Poi l'amministrazione comunale di Vico del Gargano ripresentò il progetto. E non so con quale artifizio siano riusciti ad avere dalla Regione questa autorizzazione». A Vico del Gargano c'è attualmente un commissario prefettizio. Il sindaco uscente Pierino Amicarelli, la cui amministrazione è caduta prima della scadenza naturale del mandato, si ripresenta. Ma non più come esponente della Rosa del Pugno, ma di Alleanza nazionale. Anche il frangiflutti è diventata materia di discussione in questa campagna elettorale. Ma per il momento ad occuparsene, per la seconda volta, saranno i magistrati del Tar chiamati in causa dagli ambientalisti di Italia nostra.