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E’ il settimo anno che l’Istituto Comprensivo “Manicone”Vico organizza “Vivere un Parco”

Il territorio, risorsa culturale ed economica, è il tema ricorrente del Concorso Nazionale “Vivere un Parco” organizzato da ben sette anni dall’Istituto Comprensivo “M. Manicone” e dal Liceo Classico “Virgilio” di Vico del Gargano.

Un percorso, iniziato nel 1999, consolidatosi nelle scorse sette edizioni è continuato anche quest’anno con il Convegno coorganizzato insieme alla Comunità Montana, per far fruire le bellezze del paesaggio garganico. Il successo dell’iniziativa è indubbiamente opera dei Presidi del “ Manicone” e del “Virgilio” ma soprattutto del corpo docente della Scuola vichese ed è tanto valida sul piano nazionale da essere stata da sempre patrocinata dai Ministeri della Pubblica Istruzione, dell’Ambiente e dei Beni e delle Attività Culturali, dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Foggia, dalla Comunità Montana del Gargano e dal Comune di Vico del Gargano. Il costante successo e la consolidata credibilità della manifestazione, in ordine anche ai prodotti tipici delle zone di provenienza delle scuole partecipanti, lo si è riscontrato nella cittadinanza che ha gradito l’assaggio delle specialità ben visualizzate in stands espositivi predisposti. La credibilità dell’iniziativa l’ha imposta tra le manifestazioni nazionali di prestigio, la più preferita dalle scuole di ogni ordine e grado che fanno a gara per presentare elaborati progetti sulla tutela ambientale, inducendo i giovani scolari e studenti ad apprezzare ed amare i valori del territorio in cui vivono ed operano. E’ stata sempre sorprendente la partecipazione testimoniata dai numerosi pullmann recanti gli alunni ed i genitori che hanno voluto accompagnarli con i docenti interessati ed i dirigenti scolastici, provenienti da quasi tutte le diverse realtà della nostra penisola, dalla Liguria alla Toscana e, in particolare, dalla Sicilia, dall’Umbria, dalla Campania, dal Molise e dalla Puglia. Nell’ostentare ai distratti profani della realtà scolastica, compresi  quei genitori che non sempre si rendono conto di quanto duro e complesso è il lavoro esplicato dai docenti, i risultati ottenuti con la partecipazione dei volenterosi alunni, i visitatori delle mostre e quelli presenti alle manifestazioni musicali, teatrali e multimediali hanno compreso come sono state colte due favorevoli opportunità: a) trasmettere il rispetto che si deve avere per la natura, per le vocazioni naturali del territorio e per le risorse idriche e le tradizioni riscoperte e riproposte; b) far conoscere le bellezze incomparabili dell’antica cittadina di Vico del Gargano, incastonata con gli altri interessanti Comuni nel promontorio, e quelle del “Parco del Gargano”, delle sue coste frastagliate e delle incontaminate spiagge rocciose e sabbiose.

La Scuola, “maestra di vita”, ha così inteso dare una sterzata alla politica messa in atto fino ad oggi dalle scollegate decisioni adottate dalle diverse istituzioni presenti sul territorio, non coordinate tra loro, deputate a stimolare le attività turistiche per recuperare l’attenzione sulle attrattive bellezze naturali della riviera garganica. Qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che questa sia la risposta al “fattaccio” successo di recente a Vico ad opera di alcuni scriteriati balordi – ma non avviene in tutta l’Italia quando non si seguono le regole suggerite dai valori? – che, sotto lo stimolo della droga elargita dai vili mercanti di morte, hanno evidenziato la cultura di far prevalere, purtroppo, la bruta istintualità da appagare per soddisfare solo un egoismo cieco ed incontrollato.

Non è così! La Scuola di Vico ha per ben otto anni evidenziato il meglio dell’oscuro  lavoro predisposto e realizzato caparbiamente dai docenti con la partecipazione degli alunni volenterosi di esprimere la propria singolare personalità in crescita. Con balli, canti, esercizi ed esecuzioni musico-teatrali, interpretativi del mito e della realtà dei luoghi del loro vissuto, hanno partecipato la gioiosa voglia di vivere nel rispetto dei valori che caratterizzano la realtà italiana e garganica. Un messaggio non sempre recepito da quelle “personalità” a caccia del profitto ma anche della stampa, distratta dagli scoop giustificati “dalla ragione della cronaca”, a caccia di fatti degenerativi che, colpendo delle vittime innocenti, offendono la gran parte della collettività. La preziosa collaborazione della Scuola, se positivamente valutata ed unita alle sinergie presenti sul territorio, dagli Enti istituzionali a quelli specificatamente preposti, come l’Ente Bilaterale del Turismo della Puglia che programma e prepara i giovani che intendono lavorare nel settore e il COTUP che raggruppa gli imprenditori impegnati nelle industrie alberghiere e ristoratrici del settore, si avrebbe un decisivo salto di qualità nel settore. Pacchetti preconfezionati dovrebbero offrire ai pugliesi ed ai turisti organizzati – e tra essi le scuole – degli itineriari guidati per far cogliere le specificità paesaggistiche, archeologiche, storiche, gastronomiche e culturali del territorio. Molte delle proposte, contenute nei lavori presentati dai giovani, sono stati premiati dalla giuria presieduta dal dott. Vito Cracas e composta dai docenti Nicola Altieri, Pasquina Altomare, Dora Lombardi e Porzia Raspone, le cui decisioni sono state condivise dal Preside dott. Rocco Guerra e dalla Vice Preside prof. Angela Travaglione.

La scuola che si è aggiudicata il 1° Premio Assoluto è la “Don Pappagallo” di Terlizzi; sono seguite per il Teatro: 1) “Granata” di Rionero in Vulture, 2) Guardia dei Lombardi-Morra de Sanctis (AV), 3) “Giovanni Paolo II” di Serracapriola (FG); per la Musica: 1) “Don Pappagallo” di Terlizzi (BA), 2) Guardia dei Lombardi-Morra De Santis (AV), 3) Rodi Garganico; per la Pittura: 1) “Don Pappagallo” di Terlizzi (BA), 2) “D’Azeglio” di Lucarno (GE), 3)  “Parentucelli” di Sarzana (SP); per la Multimediale: 1) Maglie (LE), 2) “N. Festa” di Matera, 3) “Fava Gioia” di Napoli; per gli Stands Gastronomici: 1) “Libetta” di Peschici (FG), 2) “Don Pappagallo di Terlizzi (BA).

Certamente questa è la risposta migliore per riscattare, ancora di più e meglio, questo “bel Paese” ed il nostro “meraviglioso mezzogiorno” ancora retrogrado ma tanto ricco di bellezze sconosciute alla maggior parte dei suoi stessi abitanti.

 

Ornella Cracas