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XXXI Estate teatrale di Vico del Gargano

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Parte il 28 luglio la "XXXI Estate teatrale vichese". Il festival del teatro di Vico del Gargano si articolerà in cinque serate, dedicate ognuna a diverse sezioni.

Questo il calendario degli spettacoli:
28 luglio, sezione l’invenzione dell’uomo: "Timone d’Atene", una delle ultime opere di Shakespeare riproposta da Ferrini, promettente regista teatrale, e dall’attore Pino Quartullo.
31 luglio, sezione (in)civiltà: "Via" di Francesco Saccomanno, drammaturgo, regista ed interprete dello spettacolo.
2 agosto, sezione parole colorate: Moni Ovadia in "Cabaret Yiddish"
5 agosto, sezione emergenze: Franco Ferrante in "Muccia"
11 agosto, sezione satiri: Paolo Rossi in "Qui si sta come si sta"

 

 

 

31 luglio

Sezione(in)civiltà

 Cantieri Teatrali Koreja “Via”di Francesco Saccomanno

“I Cantieri Teatrali Koreja sono lo stabile d’Innovazione del Salento. Vedere un loro spettacolo in giro per l’Italia non è facile. È una delle ragioni per cui Fabrizio Saccomanno, drammaturgo, regista e interprete di Via non ha la stessa notorietà di Paolini, Baliani, Celestini o Enia. Non ha la stessa notorietà, ma non ha, a questi suoi colleghi nulla da invidiare.

Saccomanno è posseduto dal sentimento che le cose si perdono, tutto si dimentica, il tempo è un invincibile tiranno. Il suo teatro è dunque una lotta contro la tirannia suprema. La rievocazione dei fatti di Martinelle, un obliato capitolo di storia italiana, dopoguerra, anni Cinquanta, estate del ’56, 8 Agosto del 1956, non è che una delle possibili occasioni. Di quanti lutti è costellata la vita di un popolo? Di quante omissioni? Di quante silenziose, non tramandate, non tramandabili ossessioni?”

 

Franco Cordelli in <<Corriere della Sera>>, Sabato 6 Agosto 2005

 

2 Agosto

28 luglio

Sezione l’invenzione dell’uomo

“Timone d’Atene” è una delle ultime opere di Shakespeare, un dramma serio e morale, difficilmente inquadrabile nei generi della commedia e della tragedia. Mette in scena la storia di Timone, uomo profondamente altruista che come previsto dal cinico filosofo Apemanto, è costretto a cambiare radicalmente il suo giudizio sull’amicizia e sulla solidarietà, cadendo in un abisso di aspra e disillusa misantropia. 

Ferrini,tra i più promettenti registi teatrali, ha creato un adattamento a tinte sperimentali e affronta quasi brechtianamente il testo affidandosi alla bravura di Pino Quartullo, un attore giunto a un momento di svolta nella sua carriera in cui sembrava impellente “la necessità di “scavare” in se stesso, per trovare delusione, rabbia, follie nuove”.

Sezione parole colorate

 

Moni Ovadia “Cabaret Yiddish”

 

Nato da un’idea della memoria come progetto per il futuro, il teatro di Moni Ovadia scaturisce sempre da una tensione etica che glorifica la fragilità e l’irripetibilità dell’essere umano e, anche per questo, i suoi spettacoli sono sempre strumenti emozionali per misurarsi con le grandi sfide del mondo. L’umorismo che anima “Cabaret  Yiddish” è un potente antidoto contro violenze,

intolleranze e razzismi vecchi e nuovi. E anche questo concorre a farne uno spettacolo cult, che si vuole vedere e rivedere, condividendo con gli altri un’esperienza unica.

 

5 Agosto

Sezione emergenze

Franco Ferrante in “Muccia”

Muccia (che significa “silenzio”) è un monologo che narra la storia di un ragazzo che difende la sua scelta di rimanere al Sud, contrariamente agli amici che partono al Nord per trovare lavoro, affermando che nel Meridione lavoro ce n’è: basta trovarlo.La poetica vicenda di una disabilità mentale che finisce necessariamente per scontrarsi con le priorità del mondo normale .

 

11 Agosto

Sezione satiri

 

Paolo Rossi  in “Qui si sta come si sta”

Rossi in questo momento è all’apice della sua carriera,viene da una stagione fortunata e densa di attività.Dopo la presenza di Benigni,continua la prestigiosa estate pugliese…