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Foggia, grande successo per il concerto di Cesaria Evora

La "diva scalza" ha affascinato anche Foggia. Cesaria Evora, la regina della morna, il canto tipico delle Isole di Capo Verde, ha conquistato anche il pubblico del Teatro Mediterraneo, circa 1500 persone che hanno seguito il concerto tra i più attesi del cartellone de “L’Estate a Foggia 2007”.Un omaggio alla multiculturalità, un tuffo nella musica etnica di rango nel ciclo degli spettacoli estivi organizzati dal Comune, che il pubblico ha mostrato di apprezzare.
Entusiasta l’Assessore alla Cultura del Comune di Foggia, Potito Salatto: "Abbiamo proseguito nel nostro percorso di appuntamenti con
gli artisti internazionali che ci aiutano a capire più a fondo la cultura, i problemi di altri popoli. Il pubblico foggiano, poi, si sta dimostrando sempre più sensibile e competente. Compie delle scelte oculate tra le proposte del cartellone dell’Estate a Foggia 2007. Purtroppo, il Comune, per la limitata disponibilità di fondi, deve accordarsi con le agenzie di spettacoli per organizzare i concerti, e non è possibile assicurare la gratuità degli eventi. Peraltro, la politica dei prezzi praticata dagli stessi organizzatori non deve essere giusta, visto che il pubblico non acquista i biglietti. O meglio, li acquista solo per eventi di grande qualità, come ha dimostrato l’afflusso registrato alle serate di Benigni e della Evora".
Una donna semplice, Cesaria Evora, con tutto il bagaglio di sofferenze di una gioventù difficile, in un paese povero, ma anche la grande sapienza di una cultura antica, naturalmente multietnica per la stessa posizione geografica delle isole capoverdiane, sulla rotta tra l’Europa o il continente africano e l’America.
Con la sua voce profonda e una grande dolcezza che traspare negli occhi e nei modi, la cantante che è ambasciatrice delle Nazioni Unite per il Programma Alimentare Mondiale, ha incantato il pubblico foggiano, composto anche da decine di extracomunitari invitati gratuitamente dall’Assessorato alla Cultura per il tramite dell’Arci.
Un bel concerto, con musiche che hanno ammaliato e spesso trascinato nella danza per i ritmi e le armonie caratteristiche della morna, un genere che denuncia chiare influenze del fado portoghese, della modinha brasiliana, del tango argentino e del lamento angolano.
I testi in creolo erano incomprensibili, tranne che per una parola onnipresente, significativa per comprendere lo spirito di quel popolo: sodade, che in capoverdiano, come in portoghese, significa tristezza.
Belli gli strumenti tipici delle band della morna, compreso il cavaquinho, una piccola chitarra che ricordava le chitarre battenti del nostro folk garganico. Bravi tutti i musicisti, ma -sugli altri- spiccavano il sassofonista, il violinista ed il pianista.
Bravissima Cesaria Evora, che ha confermato tutte le qualità che l’hanno fatta apprezzare in tutto il mondo e le hanno guadagnato un Grammy Award negli Stati Uniti. Alla fine, un grande applauso d’affetto, anche a Foggia, la Evora sa di aver conquistato un pubblico affezionato.