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Botta e risposta tra l’assessore al Turismo di Vieste Rosiello e la Gazzetta del Mezzogiorno

 La questione dei prezzi di Puglia

Mi permetta, anzitutto, di contestare il titolo forte «Gargano turistico i prezzi peggio del fuoco», con cui, con estrema e inusitata evidenza, ha voluto pubblicare la lettera della manfredoniana Anto­nietta Caratù (Gazzetta del 12 agosto). Se questa è la solidarietà e l'aiuto che la Gazzetta intende offrire a questa terra, dopo gli eventi del 24 luglio, non pos­siamo far altro che prenderne atto. Per fortuna ci sono altri giornali, guarda caso del Nord, che si stanno adoperando in modo stupendo nel rilanciare l'im­magine del Gargano, icona del turismo di Puglia.

A dire il vero non so quando e in che modo la signora Caratù abbia sondato le opinioni dei nostri ospiti in materia di prezzi. Noi lo abbiamo fatto, con scienza e coscienza, e il risultato, documentato, è stato quello di ricevere solo apprez­zamenti e soddisfazione per i costi, an­che «inferiori alla media», praticati dai nostri operatori ed esercenti il com­mercio ed attività di ristorazione. Pro­babilmente la sig.ra Caratù, se parla di prezzi alti a Vieste, nei suoi viaggi per diletto non ha oltrepassato i confini di Siponto o di Monticchio ed appare dav­vero strano che una conterranea giu­dichi così male questa nostra città che pure trascina Manfredonia, e molti dei suoi abitanti, nel vortice dell'economia turistica generato da Vieste.

La predetta lettrice evidenzia che nel Salento i prezzi sono molto più bassi che nel Gargano. La smentita è nella stessa pagina, dello stesso giorno e nella stessa rubrica delle lettere alla Gazzetta nella quale si è voluto pubblicare a caratteri cubitali «i prezzi peggio del fuoco sul Gargano». Proprio sotto quello sciagu­rato riquadro, un «titoletto», guarda ca­so perché il fatto riguarda il Salento, evidenzia a malapena <<cena a 150 euro, così spennati nel locale alla moda>>. Il locale in questione si trova a Gagliano del Capo, nel cuore del tanto decantato Salento.

Che gaffe, caro Direttore.

Come è evidente che si è prevenuti nei confronti di Vieste che, a dispetto di quanto sostiene la manfredoniana Ca­ratù, vive di ottima salute, rimane la località turistica più frequentata e or­ganizzata della Puglia, dispone di strut­ture ricettive di prim'ordine (cosa rara nel Salento), e, nonostante la ferita in­flitta dal fuoco, registra in questi giorni il tutto esaurito.

La Caratù parla di mancanza di «pac­chetti turistici». A parte il fatto che questi, in ogni caso, sono organizzati da parecchi operatori turistici del luogo (che tristezza la disinformazione e il parlare per sentito dire!), ma lo sa la Caratù che qui non abbiamo né su­perstrade né aeroporti, al contrario del Salento dove vi sono ben tre aeroporti, strade, superstrade e autostrade? E' que­sto il nostro vero gap che la Regione non contribuisce ad eliminare e che la Ca­ratù, invece di criticare su luoghi co­muni, farebbe bene ad evidenziare nelle sue lettere ai giornali.

Certo, ora con il porto turistico ormai completato nel suo primo lotto funzio­nale e che rappresenta una splendida realtà in questo territorio, organizze­remo con gli operatori del settore sog­giorni promozionali, ma senza aeropor­to difficilmente si potrà fare in pieno il discorso dei pacchetti vacanza. Ma non quelli a quattro soldi, come si contrad­dice la Caratù quando parla del turismo viestano ormai di tipo indigeno (ma perché i corregionali o i meridionali in genere non hanno diritto alla vacanza?), ma quelli rivolti ad un turismo di qua­lità sia italiano sia straniero come già facciamo con inglesi, francesi, svizzeri, giapponesi ed anche ceki e polacchi che, contrariamente a quanto sostiene la let­trice sipontina, hanno e spendono più soldi di quanto lei pensi. Altro che briciole, sig.ra Caratù. Lei si occupi di sfilate di moda. A1 turismo, se permette, ci pensiamo noi. E lei, sig. direttore, sia più obiettivo nei titoli e nei commenti. Non aggiunga danno al dan­no. Con affetto.

Nicola Rosiello

Assessore al Turismo e Cultura

Vieste

 

Nessuna inusitata violenza, né voglia di aggiungere danno a danno. Ci man­cherebbe. Il titolo> disapprovato dall'as­sessore Rosiello, riassumeva il significato della lettera della signora Caratù, che lamentava gli alti prezzi di Vieste. Ciò detto, il problema del caro turismo esiste, e non è circoscritto al Gargano, al Sa­lento, o al Mezzogiorno. Riguarda, forse l'intera Italia. La politica turistica è fatta di mille cose: le bellezze naturali, i gia­cimenti culturali, le opere d'arte, il sole, le spiagge, la ricezione alberghiera, la cu­cina eccetera. Ma se ciascun protagonista ritiene che tocchi all'altro il compito più gravoso, ovvio che i risultati saranno deludenti. Va di moda ripetere che bi­sogna fare sistema, che bisogna fare squadra. Ecco. Se qualche operatore esoso riducesse un po' i prezzi, sarebbe un buon inizio che scongiurerebbe l'arrivo in re­dazione di lettere come quella della si­gnora Caratù.