Menu Chiudi

Investimento miliardiario per Aqp

Le cifre del Piano industriale 2007-2010 dell’Acquedotto Pugliese spa sono state rese note dall’Amministratore delegato, Ivo Monteforte, e dal direttore generale, Massimiliano Bianco

Ammontano a 835 milioni di euro gli investimenti che l’Acquedotto Pugliese farà entro il 2010, auto-finanziandosi con impegni assunti con le banche e senza quindi chiedere soldi al maggiore azionista, la Regione Puglia. Le cifre del Piano industriale 2007-2010 dell’Acquedotto Pugliese spa sono state rese note in un incontro con i giornalisti dall’Amministratore delegato, Ivo Monteforte, e dal direttore generale, Massimiliano Bianco. Verranno mantenute – questo l’impegno – le tariffe attuali “salvo imprevedibili e pesanti variazioni dei costi incomprimibili, come ad esempio, quello relativo all’energia elettrica”. La somma più cospicua, 220 milioni di euro, sarà destinata ad interventi per il recupero perdite (con la sostituzione, tra l’altro di circa 400mila contatori obsoleti); 200 milioni di euro per l’adeguamento degli impianti di depurazione e l’estensione del servizio a tutto il territorio; 100 milioni di euro per interventi diretti ad incrementare la disponibilità idrica ai cittadini (realizzazione del potabilizzatore di Conza della Campania e del dissalatore del Chidro); 40 milioni di euro per incrementare la copertura del servizio di fognatura, che sarà estesa ad altri ottanta Comuni. L'Aqp intende investire anche nelle risorse umane: finora, a questo fine, sono state assunte 130 persone; entro la fine dell’ anno in tutto saranno 200 i nuovi dipendenti. Ridurre le perdite, realizzare gli investimenti, rendere efficiente la gestione, essere vicini agli utenti, mantenere ferma la tariffa: sono questi gli impegni che Aqp assume di fronte agli azionisti. “Il piano industriale – ripete più volte Monteforte – è uno strumento che adottano le aziende private per raggiungere obiettivi strategici”. La prima bozza del piano, interamente prodotta, senza consulenze, all’interno di Aqp, è stata presentata ad aprile ed è stata sottoposta non solo all’ attenzione degli azionisti ma anche alle organizzazioni dei lavoratori a livello nazionale e regionale, all’Anci, all’Upi, alle associazioni degli industriali. Ad ogni passaggio il piano è stato rielaborato alla luce dei suggerimenti, ritenuti validi, che emergevano.

“Il piano – ha detto Monteforte – è già in fase operativa”. L'intervento principale è sicuramente quello della ricerca delle perdite: è in programma una attività straordinaria di ricerca e di risanamento delle perdite in circa 150 comuni pugliesi (145 milioni di investimenti), sarà risanato il canale principale (40 milioni) e saranno sostituiti 400mila contatori obsoleti (35 milioni). La tariffa (quella media è di 1,27 euro al metro cubo rimarrà) dovrebbe rimanere invariata (aumenterà, secondo stime, per l’adeguamento all’inflazione, dell’1,7% rispetto all’1,27euro). Sempre che, però, non aumentino alcuni costi, come, ad esempio, quello relativo all’energia. “Aqp – ha spiegato Monteforte – per quanto possibile, sta investendo anche in autoproduzione per comprimere i costi e alle attuali minicentrali idroelettriche che producono uno e mezzo del fabbisogno, se ne aggiungeranno altre cinque per arrivare ad una produzione del 5% del fabbisogno dell’Acquedotto”. Sono previsti anche maggiori costi per smaltire i fanghi di depurazione; un’altra incognita è sicuramente quella relativa al costo dell’acqua proveniente dalle altre regioni. Aqp paga 20 milioni di euro all’anno alla Basilicata per l’acqua grezza che arriva in Puglia e un probabile costo significativo potrebbe derivare dalla richiesta, già avanzata in tal senso, che la Campania potrebbe ottenere per l’utilizzazione dell’acqua proveniente da quella regione. “E' un piano ambizioso, – ha detto Monteforte – è un piano fatto in equilibrio economico, uno strumento che ci diamo per concretizzare la missione che l’azionista ha affidato all’Acquedotto Pugliese, una missione semplice nella formulazione, garantire al territorio un servizio idrico integrato all’altezza delle necessità e alle aspettative della popolazione, ma estremamente complessa nella sua realizzazione, dimostrando così che un’azienda pubblica può essere efficiente”. Per rendere efficiente la gestione è stata prevista anche una massiccia azione di recupero crediti nei confronti di soggetti pubblici e privati.
I principali risultati economici di tutta la manovra prevista dal Piano industriale ovviamente sono previsti nel 2010, quelli minori nell’anno in corso poichè le politiche avviate non producono ancora benefici. “Acquedotto Pugliese – ha concluso Monteforte – è dotato di risorse umane qualificate, conoscenze acquedottistiche di grande valore e la determinazione necessaria per non deludere le aspettative che si sono create”.