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Clandestini, duemila euro per sbarcare a Vieste

Partiti su un gommone dal Montenegro. Ad attenderli due connazionali finiti in carcere: il Nord, dove era già pronto un lavoro

Dovevano arrivare in Italia, dove al nord li at­tendeva un lavoro, e per questo hanno pagato duemila euro ciascuno e tracciato una linea retta perpendicolare al loro paese attraversando l'Adriatico fino a quando il gommone non li ha sbarcati sulle coste di Vieste. Sono undici i cittadi­ni kossovari, tutti di diciasette anni, individuati ieri mattina dai carabinieri del centro garganico poco dopo essere entra­ti nel suolo italiano. Ad attendere i minorenni c'erano due concittadini, Esat e Berat Dobruna, due fratelli di 28 e 25 anni, residenti in pro­vincia di Brescia e arrestati al termine delle indagini con l'accusa di favoreggiamento all'ingresso di clandestini nel territorio italiano. Il compito dei due era quello di accompa­gnare i clandestini a Brescia dove li attendeva un lavoro, na­turalmente irregolare e sottopagato, ma sempre meglio del­le condizioni in cui fino ad ora avevano vissuto nel loro pae­se d'origine. Gli undici kossovari sono partiti dal Montenegro e preci­samente da Ulcinj, il piccolo paese turistico dell'ex principa­to che si trova al confine con l'Albania a ridosso della foce del fiume Bojana. Qui, secondo quanto hanno raccontato alcuni dei ragazzi agli investigatori, gli scafisti hanno trac­ciato una linea retta fino all'Italia: dall'altra parte c'era ap­punto la costa di Vieste. Per gli undici ragazzi kossovari l'im­portante era raggiungere la costa italiana – dove ad attenderli ci sarebbero stati i con­nazionali che avrebbero provveduto a por­tali a destinazione nel nord Italia. Un viaggio del costo di duemila euro cia­scuno, soldi pagati agli scafisti al momen­to dell'imbarco. Scafisti che hanno fatto perdere le loro tracce subito dopo aver fat­to sbarcare i ragazzi sulla costa italiana e che non sono stati nemmeno avvistati dal­la motovedetta dei carabinieri uscita in mare subito dopo aver intercettato gli ex­tracomunitari. Ieri mattina alle prime luci dell'alba grazie ad una segnala­zione i carabinieri hanno intercettato i due fratelli kossova­ri, a bordo di una Mercedes, con altri tre concittadini tutti minorenni.

Insospettiti, anche per le condizioni dei tre ragazzi, i mili­tari hanno iniziato a fare qualche domanda fino a quando uno dei minorenni ha raccontato la verità. E cosi è partita la caccia agli altri otto stranieri, che avevano già raggiunto la città e dove sono stati individuati e fermati dagli investiga­tori. Hanno viaggiato, hanno raccontato i clandestini ai mili­tari, per tutto il giorno e la notte attraversando l'Adriatico in condizioni problematiche anche perché, proprio la scor­sa notte, la provincia di Foggia è stata colpita dall'ennesi­mo nubifragio che ha raggiunto anche le coste del Gargano. Fortunatamente gli undici ragazzi sono riusciti a sbarca­re sulle coste di Vieste senza problemi, se non per i vestiti inzuppati di acqua. Una volta identificati dai carabinieri i clandestini sono stati trasferiti nella caserma dove hanno potuto mangiare e ricevere dei vestiti asciutti e puliti. Nelle prossime ore i carabinieri con le istituzioni locali provvede­ranno ad accompagnare i ragazzi kossovari in un centro di accoglienza per i minorenni.