Ormai tutti ne parlono, giornali, telegiornali, talk show, tavole rotonde, interviste; politici; è un gran parlare, tutti discettano sull'argomento "mutui a tasso variabile"e sulla ormai insostenibilità delle relative rate da parte delle famiglie.Il 91 % dei rnutui sottoscritti dalle famiglie italiane è a tasso variabile. Anche il Governatore della Banca d'Italia ha puntato il dito su questo fenomeno richiamando l'attenzione, tra l'altro, sul comportamento delle banche che hanno mal consigliato i propri clienti facendo loro sottoscrivere mutui a tasso variabile che in altri Paesi europei sono limitati a150% de! totale mutui. La Consulta Nazione Antìusura – direttamente o tramite le proprie Fondazioni – continua a registrare le quotidiane e crescenti difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che vedono in pericolo la propria abitazione. Le famiglie, ormai ai margini della sostenibilità, hanno azzerato i consumi comprimibili, riducendo drasticamente anche quelli primari di sopravvivenza, pur di onorare gli impegni assunti con le banche; pagando mese dopo mese una rata di mutuo che dall'ottobre 2005 all'agosto 2007 (praticamente in due anni) ha registrato un aumento del tasso di interesse annuo di oltre due punti, passando dal 3,25% al 5,63%. In questo scenario oggettivamente grave e preoccupante, aumenta sempre più il numero delle famiglie di coloro che, con risorse economiche limitate e con lavori instabili, sono costretti, loro malgrado, a saltare il pagamento delle rate del mutuo a causa del loro continuo lievitare. Ormai l'incremento dei pignoramenti e delle esecuzioni immobiliari è stimato in una percentuale superiore al 20%; questa percentuale, che è destinata a crescere ulteriormente, sta ad indicare un numero di famiglie esposte alla disperazione; tante volte cadute nella vergogna; con una reciproca disistima dei suoi componenti, diventando l'un l'altro oggetto di tensioni fra le mura domestiche e di bilanci fallimentari delle unioni. In questo scenario, come sempre, gli unici taciturni assenti sono gli Istituti Bancari che, contrariamente, continuano ad accumulare profitti, sordi alle richieste dei propri clienti in difficoltà; anzi, in alcuni casi, approfittando del malessere sociale in corso, hanno dato vita ad attività parallele per vendere nel più breve tempo possibile gli immobili dei cittadini diventati, loro malgrado, morosi. Negli ultimi anni gli intermediari finanziari sono cresciuti in maniera esponenziale; ad essi molte famiglie fanno ricorso sempre più, illudendosi di poter superare con il loro aiuto le proprie difficoltà, ignorando che spesso gli stessi, istituti Bancari hanno diversificato le attività ;creando apposite società alle quali vendono i finanziamenti garantiti da ipoteca sugli immobili di persone in difficoltà. La Consulta Nazionale Antiusura ancora una volta a gran voce chiede atti concreti a favore delle categorie più deboli, delle famiglie che in questo periodo; accanto ai problemi del mutuo-casa, stanno affrontando altre difficoltà legate all'aumentato costo dei beni primari. Fino ad oggi; al di là delle parole e dei vari dibattiti e confronti, non si registrano gesti concreti che canalizzano il problema verso soluzioni rasserenanti. Al punto in cui siamo è necessario che tutti dimostrino la propria- buona volontà nel risolvere il problema e facciano la propria parte: governo centrale; istituzioni regionali, provinciali e cittadine; in particolare il mondo bancario. Anche l'autorità giudiziaria; nel rispetto delle attuali leggi, tenga conto del grave stato di necessità e di bisogno e interpreti di conseguenza la norma. Non è più possibile lasciare allo spontaneismo la soluzione del problema ed assistere impotenti di fronte a drammi e tragedie familiari. Un vecchio adagio dice che: "di buone intenzioni è lastricata la via per l'inferno e di buone azioni è lastricata quella del paradiso"; il paradiso… non può sempre aspettare!
Consulta Nazionale Antiusura
Il Segretario nazionale
Mons. Alberto D'Urso