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Colpo di mano nella Finanziaria 2008: niente soldi ai comuni per l’ eolico

Proprio come il “comma Fudda” sulla prescrizione dei reati contabili nella Finanziaria 2007, poi abrogato.

Questa Associazione, che con una lista civica amministra il Comune di Poggio Imperiale, esprime il proprio sdegno per il colpo di mano inserito nella Finanziaria 2008 all’art. 30 quater il quale dispone che: “l’autorizzazione (unica per la costruzione e l’esercizio di impianti di energia elettrica da fonti rinnovabil, n.d.r.) non può essere subordinata né prevedere misure di compensazione a favore oltre che delle regioni e province (come previsto finora) anche dei comuni e le comunità montane (Art. 30 quater c. 1 lett. h)

Viene spontaneo chiedersi a chi giova questo vero e proprio colpo di mano inserito dal relatore Legnini, perché il Governo nel disegno di legge originario aveva previsto solamente l’art. 30 tendente a restringere i finanziamenti per l’energia da fonti rinnovabili ai soli impianti già realizzati e resi operativi.

Non ci vuole certo un esperto in materia per capire che con questo articolo il Governo ha tolto ai poveri (i comuni) per dare ai ricchi (le società dell’eolico) che certo con questa attività non piangono miseria se al nostro Comune una società è arrivata ad offrire fino ad 1 milione e 500 mila euro all’anno come minimo garantito per un parco eolico da 50 MW mentre la seconda, in ordine di offerta, ce ne ha offerto 1 milione e 200 mila. E stiamo parlando, almeno per quanto riguarda la seconda offerta, di una primaria società nazionale che già gestisce numerosi parchi soprattutto al sud Italia.

Si è vero che è previsto che i parchi eolici paghino l’ICI sulle pale eoliche ma da un conteggio sommario sembra che un parco da 5 torri per 30 MW, come quello in funzione a Poggio Imperiale, questa imposta dovrebbe essere di circa 50 mila euro all’anno a fronte dei 120 mila annui che attualmente gli viene riconosciuto; e parliamo di royalty stabilite oltre cinque anni fa quando ancora non iniziava la corsa sfrenato all’eolico.

Da questi pochi numeri si capisce benissimo chi ci guadagna: 50 mila euro di ICI a fronte di una royalty di 1.200.000/1.500.000 euro.

Per questo motivo sul sito dell’ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, è testualmente scritto: “il Senato della Repubblica nella 249a seduta ha finalmente approvato le norme di revisione del sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili, intervenendo sulle principali criticita' presenti nel sistema dei certificati verdi. L’ANEV plaude alla importante iniziativa da sempre sollecitata, e si augura che possano essere ancora limate le ultime incongruenze nel testo finale, e che il provvedimento possa presto divenire definitivo” http://www.anev.org .

Che strano, questo Governo di Sinistra quando si trattava della TAV volle che i Comuni e le cittadinanze dovessero non solo poter esprimere la loro opinione ma anche ottenere in cambio vantaggi economici mentre ora di fronte ai colossi dell’eolico gli stessi Comuni e le cittadinanze devono solo subire passivamente.

Poggio Imperiale

Il Presidente

Alfonso Ciccone