Un «messaggio forte per dire no a tutte le droghe e a chiunque abbia un atteggiamento tollerante nei confronti del loro utilizzo». Ma anche un grido di allarme contro «quel mare di droga e alcol che sta invadendo la vita dei nostri ragazzi».Drammatiche le cifre fornite sull'uso di sostanze stupefacenti in Puglia,nel corso del convegno dibattito al teatro Royal, organizzato dal deputato di Forza Italia, Gabriella Carlucci, componente e consigliere dell'associazione «Valori e libertà». Un messaggio giunto direttamente ai tanti ragazzi delle scuole medie superiori presenti in platea. Sul palco, tra gli altri, esperti (Antonio Tinelli, della comunità di San Patrignano e Giovanni Serpelloni, dipartimento delle dipendenze – osservatorio dipendenze di Verona); rappresentanti delle forze dell'ordine; il prefetto di Bari, Carlo Schilardi e, a fare gli «onori di casa», il presidente della circoscrizione San Nicola-Murat, Mario Ferorelli: Critica la situazione sulle dipendenze in Puglia, soprattutto per alcol, cannabis e cocaina. Per quest'ultima sostanza, secondo i dati forniti dal dipartimento delle dipendenze di Verona, per esempio, il consumo è in costante aumento tra i giovanissimi. E l'età più a rischio è attorno ai 19-20 anni. «Secondo il rapporto previsionale dell'osservatorio lombardo Prevo.Lab, infatti – ha citato la Carlucci – nel 2009 il numero di consumatori di cocaina aumenterà del 40-50 per cento rispetto ai consumatori del 2006, mentre l'eroina si va diffondendo soprattutto fra i giovani di età compresa fra i 15 ei 19 anni. E si tratta di ragazzi socialmente ben inseriti; non tossicodipendenti relegati ai margini della società». Puglia, regione che si conferma (con Sicilia, Campania, Lazio, Toscana, Emilia e Lombardia) uno delle più «battute» dal narcotraffico, con sequestri record – da parte delle forze dell'ordine – soprattutt8 di hashish e marijuana. «Questo governo – ha puntato il dito la parlamentare di Forza Italia – con la scusa della tolleranza, scivola sempre di più verso l'ammirazione dell'autodistruzione. L'ultimo caso è la scellerata ipotesi di sperimentare le cosiddette "narcosale", su cui il ministro della salute Livia Turco ha fortunatamente preso tempo pur condividendo, a suo dire, lo spirito dell'iniziativa. Non possiamo e non dobbiamo agevolare in nessun modo una pratica che uccide fisicamente un individuo e che, nonostante le operazioni di contrasto, si diffonde sempre di più».