Mimì Spina Diana, ex parlamentare e sindaco forzista di Vieste, aveva a lungo fatto parlare di sé prima della scorsa stagione estiva. Soprattutto a margine dell'assemblea provinciale quando, additando la classe dirigente locale Carmelo Morra intesta- aveva accusato il partito di aver perso tutto quello che c'era da perdere. E alla fine del suo intervento si era candidato alla segreteria provinciale proprio al posto di Morra, nella speranza che la stagione dei congressi sarebbe partita di lì a poco. Poi il Cavaliere ha azzerato tutto.Cosa ne pensa del nuovo soggetto politico che andrà a sostituire Forza Italia?
"Mi sembra una operazione positiva. È da un po' di tempo ormai che il centro destra languiva e si perdeva dietro l'idea inattuata di partito unico. Da tre anni almeno si andava avanti senza concludere. Sappiamo anche che nonostanteiconsensi sul territorio questo partito, anche nelle periferie più remote, la classe dirigente locale non ha saputo gestire come avrebbe potuto"
Lei ha sempre parlato di Forza Italia come un soggetto politico che doveva decidersi a diventare partito vero e proprio.
"Infatti. Anche a causa di questo abbiamo senza dubbio un problema nella gestione del consenso, rispetto a formazioni politiche come An e Udc che sono sempre stati strutturati come partiti veri e propri.Appunto".
Intanto la trovata di Berlusconi le è piaciuta.
"Indubbiamente. Ho apprezzato quell'appello alla società per come stanno andando le cose nella politica. Una grande scossa che Berlusconi ha saputo dare più di Veltroni, perché il segretario del Pd ha fatto più che altro una operazione di restyling della sinistra, mentre quella di Berlusconi è una operazione più profonda, che parte ad esempio dalla riforma della legge elettorale". Ma intanto addio congressi, cioè addio a quel tentativo di trasformare Forza Italia in qualcos'altro:
"I congressi si andranno ad azzerare, va da se, ma da quello che si intravede penso ci sarà presto una fase congressuale del nuovo soggetto, che credo probabilmente sarà più aperto rispetto a Forza Italia che non era né movimento né partito". Insomma non le dispiace che la famosa stagione dei congressi, e lei è stato uno di quelli. che l'ha cercata con forza, viene cancellata con un colpo di spugna?
"Indubbiamente mi dispiace. Però mi piace ancora di più l'inizio di questa nuova mobilitazione. Certo, alcuni congressi locali erano andati davvero bene. C'è stato anche dibattito e sana contrapposizione. Peccato, però mi entusiasma davvero questa nuova chiamata alle armi".
Adesso cosa succede?
Cosa fa un esponente locale per sapere cosa accade domani in quello che sarà il nuovo partito?
Lei, ad esempio, con chi sta dialogando?
"Io parlo con coloro i quali ho condiviso un percorso ed una storia politica. Mi riferisco alla Democrazia Cristiana, e quindi a gente come Lucio Tarquinio e Raffaele Fitto, ma vede qui ognuno dovrà fare la sua scelta. In politica l'amicizia è importante, ma può accadere che l'opportunità di seguire uno scenario politico possa divaricare anche i rapporti più antichi. È una possibilità".