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Dossier Caritas, in Puglia 12.642 stranieri

Sono 3milioni 690mila gli stranieri in Italia nel 2006. Rappresentano il 6,2% della popolazione italiana. Per metà di provenienza europea, in particolar modo dell’Est europeo, il restante 50% provengono dall’Africa, Asia e America. Il dato emerge dalla 17esima edizione del “Dossier Statistico Immigrazione”, redatto dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Migrantes.
L’Italia, unitamente alla Spagna, si colloca subito dopo la Germania tra i più grandi paesi di immigrazione dell’Unione Europea. Gli immigrati sono presenti su tutto il territorio nazionale con una ripartizione, però, disomogenea. Secondo il dossier pubblicato dalla Caritas, nel Nord Italia soggiornano 6 immigrati su 10 inseriti, in termini assoluti circa 2 milioni 250mila cittadini stranieri, poco più di 1 milione al Centro e mezzo milione al Sud. In Puglia si assiste ad un vero e proprio radicamento dei cittadini stranieri regolari. Circa 70mila secondo le stime fornite dal rapporto Caritas-Migrantes. La prima provincia ad accogliere immigrati è quella di Bari, con 17mila presenze. In seconda posizione Foggia. Quest’ultima rappresenta il territorio con la più bassa percentuale di minori e di visti rilasciati per ricongiungimenti familiari. Scarsa anche, sempre nel foggiano, la presenza delle donne. Il numero dei cittadini stranieri minorenni e delle donne è, comunque, aumentato rispetto al dato relativo all’anno 2005. L’incidenza dei minori sul totale della popolazione straniera presente sul territorio regionale è di circa il 22%. Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo degli immigrati la Capitanata è in testa alla classifica regionale: 2443 nuovi assunti, 565 unità in più rispetto alla provincia di Bari, che hanno trovato un posto di lavoro soprattutto in aziende agricole e piccole fabbriche. In tutta la regione il numero dei nuovi assunti è pari a 12mila 642. Gli stranieri presenti in Puglia provengono principalmente dal Marocco, Albania, Romania Senagal e Cina. Questi ultimi, in special modo nei capoluoghi di provincia, sono stati quelli che hanno goduto di maggiore visibilità grazie ai tanti punti vendita (negozi di abbigliamento, ndr) impiantati in terra pugliese.