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Consiglio regionale, presa d’atto del Pear:18%in più di energia rinnovabile

Il Consiglio regionale ha preso atto del Pear, il piano energetico licenziato dalla giunta dopo 5 ore di dibattito. Una l’indicazione fondamentale: in 10 anni in Puglia si dovrà produrre il 25% in meno di energia da fonti fossili, particolarmente inquinanti, e il 18% in più da quelle rinnovabili.
Il piano non stabilirà il tetto massimo di energia che si potrà generare in una regione che già oggi produce il 60% in più rispetto al suo fabbisogno ma  darà una serie di indicazioni importanti per realizzare impianti eolici, fotovoltaici, centrali a biomasse e idrogeno. Per Vendola sul tema dell’energia “bisogna ragionare con una prospettiva globale, mediterranea ed europea e non più localistica” ma è anche necessario chiarire che “il futuro del Sud non può essere pensato senza lo sviluppo industriale” e che “è meglio prendere sul serio l’animale Nimby” cioè la paura dei cittadini e dei comiutati che si oppongono a impianti e centrali nel proprio comune per timore di ripercussioni ambientali. Per l’assessore alle Attività produttive Frisullo è necessario sostenere lo sviluppo di un distretto dell’energia: non solo impianti ma anche formazione specializzata, occupazione e sviluppo di una filiera energetica per diventare effettivamente competitivi. Per l’assessore all’Ecologia Losappio “la Puglia non chiuderà i rubinetti all’Italia nella produzione energetica ma punterà a ridurne l’impatto sulla salute, sul territorio e l’ambiente. Non vogliamo bloccare gli impianti ma differenziare la produzione”.