Brucia ancora sulla pelle della comunità di Peschici la tragedia del 24 luglio scorso. E "per non dimenticare", ma soprattutto perché eventi tanto drammatici possano essere scongiurati, l'arma più efficace rimane quella della prevenzione e di poter disporre di una struttura complessa, ma anche molto snella, in grado di intervenire con la tempestività richiesta in caso di incendio,e non solo, visto che proprio il territorio di Peschici viene colpito anche da altre da altre calamità naturali, come le alluvioni. L'amministrazione comunale ha messo su una propria struttura di protezione civile, certamente un'iniziativa che va nella direzione giusta, ma chiaramente non sufficiente. II sindaco, Francesco Tavaglione, ha chiesto al presidente della giunta regionale, Nichi Vendola, di potenziare, a livello regionale, le strutture di protezione civile dando centralità al Gargano da dove, a seguito degli incendi di luglio, è partita l'accelerazione delle procedure atte ad istituire una sede regionale di Protezione civile.
«La popolazione peschiciana – spiega Tavaglione – chiede, infatti, la mobilitazione per quanto accaduto sia a livello nazionale, regionale ed ovviamente in sede locale affinché queste catastrofi non si debbano più ripetere». Nel suo piccolo, l'amministrazione comunale ha creato all'interno dell'organigramma comunale una struttura di Protezione civile con un Ufficio «front office» per rispondere alle esigenze dei cittadini e dei numerosi turisti coinvolti nell'incendio. Tra le altre iniziative adottate anche «fimplementazione dell'Ufficio di Protezione civile, attualmente costituito da un architetto che lo coordina, da un geometra, da un istruttore amministrativo e da due operai, con l'istituzione di un apposito nucleo di polizia ambientale, costituito da cinque unità, che possa costantemente monitorare il territorio comunale. Inoltre – aggiunge Tavaglione – è allo studio la costituzione di una squadra di operai specializzati nel servizio di prevenzione/repressione incendi boschivi dotata di idonei mezzi». Per far sì che tutto questo non resti sulla carta, l'amministrazione comunale propone al presidente Vendola di intervenire con misure concrete, quali il ripristino del servizio elicotteri per l'antincendio a suo tempo esistente a "Mandrione" e la dotazione di mezzi antincendio sul territorio; ancora, l'installazione di un satellite o in subordine la riattivazione e il potenziamento del sistema telecamere collegate con il «Cta» forestale capace di monitorare il patrimonio boschivo.
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