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Crac della banca di Carpino, stretta finale

Oggi e domani le ultime due udienze, imputati l’ex direttore e cinque dipendenti. Multati i testi non presenti in aula. Mentre un correntista albanese conferma il prestito di 5 mila euro, ma non di aver pagato interessi al 20%.Una "due giorni intensa quella che inizia oggi e si con­cluderà domani presso la sezione di­staccata di Rodi Garganico del Tribunale di Lucera. Due udienze consecutive che potrebbero chiudere la fase dibattimen­tale del processo a carico dell'ex direttore della filiale di Carpino della cassa Rurale e artigiana di San Giovanni Rotondo. Giuseppe Fiorentino, di altri cinque di­pendenti dello stesso Istituto e di una settima persona. Nelle precedenti udienze il giudice. Michele Nardelli, aveva ascoltato sedici dei ventuno testi autorizzati: gli altri cinque saranno sentiti tra oggi e domani. Si tratta di Federico Lauriola, Michele Vicedomini, Bartolomeo Rignanese, Mat­teo Luigi Conforte. Nei riguardi dei primi quattro il magistrato ha disposto che siano accompagnati dai carabinieri e il pagamento di un'ammenda di cento euro per essere stati assenti alle precedenti udienze. Tra i testi già ascoltati, il maresciallo della guardia di finanza di San Nicandro Garganico, Benedetto Asciuti, il quale nella sua lunga deposizione (ben cinque ore), ha ripercorso le tappe dell'inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio dell'ex direttore dell'Istituto bancario, di cinque dipendenti e di una settima persona. Il sottufficiale ha ricordato, in modo molto circostanziato, quanto sarebbe ac­caduto presso la filiale di Carpino; in particolare, di movimenti di danaro all'in­saputa dei titolari di conto corrente, tra il 2001 e il 2003; nel 2004 il "bubbone" scoppiò a seguito della denuncia dei cor­rentisti. Anche la Banca d'Italia avrebbe ri­scontrato anomalie nelle operazioni di movimentazione di denaro e concessioni di finanziamenti non deliberati dalla ban­ca. Gli altri testi (Nicola Mitrione, Nunzia Gravina, Michele Fini, Michele Sacco, Angelo Mitrione, Michele Ciuffreda, An­tonio Maccarone, Matteo Steduto, Giu­seppe Luciani, Assunta Paolino, Matteo Antonio Di Cosmo, Rita Antonietta Trom­betta, Luigi Leonardo Trombetta, An­tonella D'Arnese, Francesco Milone, Mi­chele Antonio Di Viesti, Michele Ciuf­freda, Mina Conforte, Rocco Romagnolo) hanno confermato quanto dichiarato agli inquirenti nella fase investigativa, ad eccezione dell'albanese Dashnor Hamitaj il quale ha confermato di aver ricevuto un prestito di cinquemila euro, di cui 4900 incassati e cento euro di spesa pagati per la definizione del prestito, somma che sarebbe stata prelevata dal conto di An­tonio Maccarone, ma non che gli era stato chiesto un interesse del venti per cento. Il Pubblico ministero ha avvisato l'al­banese che trasmetterà gli atti, compresa la sua deposizione, alla Procura della repubblica. Un vero e proprio tour de force da parte del giudice: la prima udienza, iniziata alle 9 si è conclusa dopo dieci ore (un'in­terruzione di appena un'ora); la seconda, dalle 9,30 alle 14,30. Nelle prossime due udienze saranno ascoltati anche i testi a discarico degli imputati e, naturalmente, gli stessi imputati. Insieme all'ex direttore (difensore di fiducia, Gaetano De Perna), gli altri im­putati sono l'ex presidente dell'Istituto di credito di San Giovanni Rotondo, Gio­vanni Ercolino (difensori di fiducia Luigi Follieri e Nazario Florio), i cassieri Vit­torio Pazienza, Nicola Urbano, Angela Urbano, Costanzo Ritrovato, tutti difesi dall'avvocato di fiducia, Gianluca Vin­cenzo Bocchino; ancora, Michele Vivoli (avvocato di fiducia, Giuseppe Simone).