La società dell’ex consulente della commissione Mitrokhin abbattè immobili abusiviI carabinieri del Noe nelle settimane scorse sarebbero tornati nella sede dell'ente parco nazionale del Gargano per acquisire documentazione in merito a possibili rapporti che sarebbero intercorsi tra ente parco e la società che faceva capo a Mario Scaramella, tra l'inizio del 2000 e 2004, sotto la presidenza di Matteo Fusilli e direttore Matteo Rinaldi. La presenza dei carabinieri nella sede dell'ente parco, a Monte Sant'Angelo, non è stata nè confermata, ma neppure smentita, come pure si parla di interrogatori a cui sarebbero stati sottoposti Fusilli e Rinaldi. Mario Scaramella arrivò sul Gargano portandosi dietro ruspe e pale meccaniche per demolire gli immobili abusivi costruiti su aree demaniali. Il tutto sotto l'occhio vigile dei carabinieri a difesa del funzionario che, per conto del Ministero dell'Ambiente, aveva ricevuto l'incarico di buttare giù fabbricati realizzati a Foce Varano, Rodi Garganico, Peschici e Vieste. Tutto ciò poco più di cinque anni addietro, e per due volte consecutive a distanza di pochi mesi l'una dall'altra, rispettivamente tra febbraio, marzo e luglio. Comprensivi ma decisi, tolleranti ma nello stesso tempo intransigenti questo 1'identikit dei funzionari del Ministero dell'Ambiente che calarono sul Gargano perchè fossero ripristinate aree del demanio marittimo e aeronautico, ma anche proprietà comunali dove c'erano stati interventi non autorizzati da parte di privati. Una mini task force partita da Roma e che, strada facendo, s'era portato dietro automezzi pesanti (camion, ruspe e pale meccaniche) per demolire piccole costruzioni, rimuovere cantieri spontanei, depositi di materiali tra i più svariati, ripristinare sentieri. L'operazione venne condotta in collaborazione con enti locali e carabinieri nei territori di Ischitella, Peschici, Rodi Garganico e Vieste, in tutto una quindicina di interventi su aree demaniali, la stragrande maggioranza all'interno del perimetro del parco nazionale del Gargano. La reazione degli interessati: del tutto composta, anche se, com'è naturale, non mancarono mugugni e disapprovazioni. L'ultimo (e unico) intervento delle ruspe sul Gargano risaliva a molti anni prima: la demolizione della struttura di Monte Pucci, buttata giù dai militari del Genio di stanza a Foggia, su disposizione del Prefetto. Poi, più nulla. Mario Scaramella, quando venne sul Gargano, era presidente della «Ecpp», un'agenzia che si occupava di «crimini ambientali» che aveva sede a Washington e una a Napoli. Il nome di Mario Scaramella è tornato di attualità a proposito dell'inchiesta su presunti traffici di armi che sta conducendo la Procura della Repubblica di Roma che accusa Scaramella di traffico illegale di armi e violazione di segreto d'ufficio. Mario Scaramella era stato un collaboratore di Paolo Guzzanti, presidente della commissione parlamentare «Mitrokhin». Nel novembre 2006 esplode il caso legato all'attività di Mario Scaramella, consulente della commissione e legato a sua volta all'ex agente segreto del Kgb Aleksandr Litvinenko, avvelenato nello stesso mese da una dose letale di Polonio 210 a Londra e morto in pochi giorni per le conseguenze dell'avvelenamento. L'attività di Scaramella sarebbe stata volta a produrre vario materiale allo scopo di screditare Romano Prodi ed altre personalità del centro-sinistra, soprattutto in vista delle elezioni politiche italiane del 2006. Scaramella è attualmente indagato per violazione del segreto d'ufficio, calunnia, traffico d'armi, reati ambientali, traffico di materiale radioattivo e false dichiarazioni al pubblico ministero. E' stato arrestato i124 dicembre 2006, a Napoli, al suo ritorno da Londra.
Francesco Mastropaolo