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UN GOVERNO DAVVERO SPECIALE

L'Italia corre rischi sul fronte democratico ?Con le dimissioni del Comandante Generale della Guardia di Finanza si chiede uno scontro Istituzionale forte, e che certo non ha giovato alla Nazione.
In molti casi il Potere è gestione degli interessi diffusi,in altri gestione di interessi particolari, in altri ancora, è mero scontro di poteri dello Stato.
Il caso Speciale,come il caso De Magistris,e Forleo,seppur diversi sotto molti punti di vista, hanno in comune lo scontro del potere esecutivo con vari apparati dello Stato con funzioni inquirenti.
L’Italia, risulta da una ricerca Internazionale,nei bassifondi dei paesi con il minor tasso di libertà di stampa, questo vuol dire che l’Italia è un paese malato,un grande paese che va aiutato a rinascere,un grande paese che ha mille risorse,intellettuali,economiche,paesaggistiche, tecnologiche,imprenditoriali, sempre più spesso frenate da un sistema politico, a livello periferico e a livello centrale, che limita il potenziale di un paese che segna il passo.
Il paradosso Italiano, sta proprio nel fatto che un Governo bocciato dai Giudici del Tar Lazio sul caso Speciale,vede lo stesso ex.comandante della G d F oramai dimessosi,con stile e classe,soccombere dinanzi alla poca oculatezza del Governo Nazionale.
Lo stesso dicasi per i due magistrati De Magistris e la Forleo, l’aver indagato su alcuni personaggi di spicco della politica nazionale lì ha fatti cadere nel girone dei cattivi,e messi sotto la lente di ingrandimento del CSM.
L’Italia potrebbe essere a rischio democrazia? Se per democrazia si intende la giusta difesa di fatti inequivocabili? Ai cittadini la libera riflessione.
Certo è che, al sol pensiero che un tale scontro fosse stato portato avanti da una coalizione di centro-destra, ci sarebbero state le barricate,vista la rimozione di un comandante generale della G d F e di due magistrati, strana cultura politica in Italia in cui ad una parte politica è concesso ciò che ad un'altra sarebbe sicuramente negato.
Questo ci fa comprendere come nel nostro paese, a prescindere da leggi elettorali,programmi o presunti tali c’è un vero problema strettamente culturale, è necessario costruire una vera cultura dell’alternanza nel bipolarismo precostituito, con candidato premier, coalizione e programma di governo, con la costruzione di una vera cultura del dialogo e della tolleranza politica e della reciproca legittimazione politico-Istituzionale.
Sino a quando non si costruiranno le giuste condizioni culturali, e si realizzeranno i necessari contrappesi Istituzionali non si avrà un vera democrazia compiuta, e i cittadini saranno gli unici a rimetterci in una tale situazione, di assenza di vera sinergia tra i vari poteri dello Stato.
Lo Stato,dovrebbe essere una vera struttura amministrativa, a servizio dei cittadini,in molti casi così non è, nel terzo millennio lo Stato si è trasformato nell’immaginario collettivo, come una struttura di potere lontana dalle istanze dei cittadini.
È necessario cambiare atteggiamento per costruire una politica istituzionale,più vicina alle reali esigenze della collettività,limitando gli screzi e aumentando la trasparenza.
 Luigi Ruberto