«Gatta non si tocca»: insorgono i componenti del consìglìo direttivo del Parco del Gargano contro il paventato commissariamento del Parco da parte del ministro Pecoraro Scanio.
Non ci stanno i membri del Consiglio a subire l'attacco di Legambiente e ad attendere passivamente il minacciato provvedimento di revoca della nomina a presidente di Giandíego Gatta e dì scioglimento del consiglio direttivo da parte del ministro, avvenuto con lettera notificata il 20 dicembre scorso proprio presso la sede dell'Ente di via S. Antonio Abate e passano al contrattacco.
«È chiaro come la luce del sole che le critiche di Legambiente fungono da apripista ad un provvedimento di vera e proprìa epurazione ideologica da parte del ministro Pecoraro Scanio», afferma Franco Tavaglione, sindaco di Peschici e vicepresidente dell'Ente Parco, che aggiunge: «si tratta di un cumulo di addebiti pretestuosi e strumentali mossi ad un parco tra i più dinamici e virtuosi e alla cui presidenza vi è un uomo, Giandìego Gatta, che ha l'unico torto di essere schierato politicamente con il centrodestra, e pertanto inviso al ministro in carica, che non gli perdona l'attacco sferratogli all'indomani del disastroso incendio di Peschici». «La verità è che prima di morire politicamente – gli fa eco Peppino Calabrese, sindaco delle Isole Tremiti e componente della giunta esecutiva del Parco – questo governo vuole disfarsi degli oppositori politici. È da aprile del 2005 che la dirigenza del Parco è letteralmente sotto assedio politico. Non vi,sono mai state risposte adeguate alle nostre richieste di avere più fondi, più personale, più mezzi. Il Parco del Gargano e la riserva marina delle Tremiti sono stati letteralmente abbandonati dagli ambienti ministeriali»
In esclusiva ad Ondaradio il presidente Giandiego Gatta spiega in un'intervista le sue prossime iniziative.
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Neanche il sindaco di Lesina, Giovanni Schiavone, si risparmia: «vorrei sapere cosa ha fatto questo governo ed il ministro dell'Ambiente per il territorio lagunare. L'unica politica per la valorizzazione dei prodotti lagunari e per la divulgazione delle nostre eccellenze naturalistiche è stata svolta dall'ente parco. Non ricordo di associazioni ambientaliste che si siano prese cura di promuovere mai il nostro territorio». Luigina Totaro, altro componente della giunta esecutiva del Parco aggiunge che «prima dell'insediamento di Gatta alla presidenza del Parco del Gargano, questo Ente era un pianeta sconosciuto a tutti. Oggi è conosciuto dappertutto, anche all'estero. Non importa se Gatta ha lavorato bene. È la logica dell'eliminazione dell'avversario scomodo. E Gatta ha poi la "colpa" di avere dimostrato che si può fare del bene per l'ambiente anche da centrodestra, demolendo impietosamente un luogo comune che voleva il valore-ambiente appannaggio culturale solo della sinistra rosso-verde. Spero che il presidente Gatta voglia dare battaglia, come è nella sua indole. Avrà tutto il nostro incondizionato sostegno».
Anche il presidente provinciale dell'associazione ambientalista «Ambiente è vita», Primiano Schiavone, altro membro del consiglio direttivo del Parco, preannuncia battaglia contro la paventata ipotesi di comrnissariamento dell'ente.
Intanto Gatta tace, e prepara scritti difensivi. «Parlerò, parlerò, figuriamoci se mi faccio massacrare ingiustamente. Questa volta la partita la giocheremo fino alla fine», dice il presidente.