Carmine D'Anelli, al suo secondo consecutivo mandato sindacale iniziato a maggio scorso, aveva raccolto un'eredità amministrativa che aveva nella mancata realizzazione del porto la sua nota dolente. Il porto era il cavallo di battaglia di ogni candidato sindaco, una sorta di favola alla quale non credevano più neppure i bambini, tant'è che gli stessi candidati, nel corso della campagna elettorale,si guardavano bene dal farne la propria bandiera. Anzi, era un argomento da prendere con le pinze, infatti, lo stesso D'Anelli ci andò con i piedi di piombo, sulla questione porto quando, sei anni fa, presentò la sua prima candidatura a sindaco. Una volta avuta l'investitura popolare cominciò a tessere il progetto che, da sempre, aveva in mente: realizzare il porto. "Non è stato certamente agevole – spiega oggi D'Anelli – anche perchè, prima di ogni cosa, c'era da vincere quella sorta di sfiducia che, a giusta ragione, prendeva tutti ogni qualvolta si sfiorava la vicenda porto. Pian piano, muovendo piccoli passi, siamo riusciti, insieme ai miei collaboratori, a far sì che i? sogno dei nostri nonni e padri si concretizzasse. Dal primo giorno abbiamo lavorato, mettendo ai posto giusto ogni tassello, a fine legislatura ci siamo presentati all'elettorato con il contratto stipulato con l'Impresa "Cidonio" di Roma, una tra le più Wtportanti a livello nazionale, e l a gente ci ha, generosamente, confermata la sua fiducia". Un consenso elettorale che ha superato il sessanta per cento, una vera e propria valanga di voti. Oggi – spiega d'Anelli – ci rendiamo conto che il cammino percorso, anche se faticoso, rappresenta una pietra miliare per Rodi Garganico, ma anche per i Comuni vicini con i quali abbiamo, da tempo, avviato un discorso di. collaborazione e di disponibilità che fa. ben sperare in una, nuova stagione di risultati positivi per le comunità di questa parte del promontorio. Senz'ombra di dubbio, con la costruzione, dei porto, il futuro di Rodi Garganico ha scenari molto positivi in termini di sviluppo e occupazione».