Si rincorrono i nomi del successore di Gatta alla poltrona più ambita del Gargano. In pole position Gianfranco Pazienza, Ciro Pignatelli, Antonio Trombetta, Franco Salcuni e Mimmo di Gioia. Naturalmente è solo politica e interessa anche la presidenza degli altri parchi del Bel Paese. Era inevitabile.
La lettera di sfiducia inviata dal ministro all'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio al presidente dell'ente Parco Giandiego Gatta, ha innescato il toto- presidente. Chi sarà nominato a sostituire l'attuale presidente? È l'interrogativo che tutti si pongono. Secondo glie sperti la sostituzione di Gatta avverrà in un turn-over generale dei diversi presidenti dei Parchi nazionali. L'ennesima operazione politica, insomma, che nel nostro territorio potrebbe aver bisogno di un periodo di commissariamento per far decantare tutti i guasti che sarebbero stati provocati dalle gestioni precedenti per poi provvedere alla nomina del nuovo presidente. Per il dopo Gatta è già pronta una lista di nomi. Tutti esponenti autorevoli del mondo ecologista e della sinistra ambientalista. In pole position ci sarebbe il nome di Gianfranco Pazienza, leader dei Verdi sul Gargano, già segretario del senatore Franco Carella ed ex-assessore al turismo del Comune di San Giovanni Rotondo, con un'esperienza di consigliere dell'Ente durante la presidenza di Matteo Fusilli. Candidatura di tutto rispetto anche per il curriculum, ma che viene smentita proprio da Pazienza. "La mia candidatura è assolutamente infondata- dichiara a l’Attacco -. Ho una visione differente del Parco fuori dalle logiche della politica. Credo, però, che il Parco non vada commissariato, ma rimesso in sesto per non perdere nuovamente le opportunità di rilancio utili al territorio e non alle lottizzazioni della politica", conclude l'esponente verde. Al secondo posto compare un altro storico ambientalista garganico: Ciro Pignatelli. Segretario del parlamentare Edo Ronchi (padre della legge in materia di rifiuti), capo della segreteria del vice-ministro all'Ambiente Giancarlo Piatti, tra i fondatori e ideologi del Parco Nazionale del Gargano. Un nome che potrebbe rientrare benissimo negli equilibri tra i partiti, dopo essere passato dai Verdi alla Sinistra ecologista e dunque al partito democratico. Altra candidatura politica, potrebbe essere quella dell'ex sindaco di Lesina Antonio Trombetta. La sua lunga esperienza come consigliere dell'Ente Parco potrebbe essere una ottima carta vincente, se poi si va ad aggiungere che Trombetta è il referente provinciale dell'area ambientalista del Pd. Cade, invece, la candidatura dell'ex presidente del Parco, Matteo Fusilli. La nomina a presidente della Federazione Nazionale dei Parchi è, per il predecessore di Gatta, una situazione di assoluto vantaggio. Non gli con verrebbe affatto fare un passo indietro, al massimo potrebbe essere nominato commissario in attesa del nuovo presidente. Chi se la potrebbe giocare è Franco Salcuni coordinatore garganico e membro della direzione nazionale di Legambiente, tra i massimi accusatori di Gatta. Quattro nomi visti con favore dal ministro Pecoraro Scanio che potrebbe però lanciare un quinto nome: quello dell'animatore storico del mondo ambientalista foggiano, Mimmo Di Gioia. Leader storico e fondatore dei Vas (Verdi Ambiente e Società), sempre in prima fila nelle battaglie ecologiste Di Gioia non dispiacerebbe al presidente dei verdi. Dal canto suo, anche Mimmo di Gioia smentisce, affermando di "aver presentato, diverso tempo fa, la sua candidatura come esponente dei Vas". Ovviamente il centrodestra non sta a guardare e fa quadrato attorno al leader della destra sipontina Giandiego Gatta. "Ne sapremo di più subito dopo l'Epifania, anche perché la fretta è tanta, vista l'aria di maretta che si respira nel Governo Prodi – si legge in una nota di Andrea Piano esponente di An a San Giovanni Rotondo -. Lo stesso Ministro potrebbe ritornarsene presto a casa, prima di nominare un nuovo presidente. Non abbiamo nessuna difficoltà ad immaginare l'imbarazzo del 'poveretto' (il ministro Pecoraro Scanio, ndr), di avere sotto la sua gestione un Presidente del Parco del Gargano di Alleanza Nazionale, per di più stimato e riconosciuto per le sue capacità e per il lavoro svolto sul territorio; è davvero troppo! Se poi, lo stesso Presidente ha denunciato le inadempienze del tuo ministero in occasione degli sciagurati incendi di quest'anno, allora la misura è colma. Non sappiamo se alla fine Pecoraro Scanio possa riuscire nel suo intento, tutto dipenderà da quanto tirerà ancora a campare il Governo Prodi", aggiunge Piano: "a noi rimane solo il dovere morale, ancor prima che politico, di difendere una persona coraggiosa e sinceramente amante del Gargano, come il Presidente Gatta, da accuse pretestuose e palesemente infondate".
l'Attacco