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Regione Puglia: Cera (Udc), “in Aula solo dopo Piano della salute”

"Torneremo in Aula solo dopo che Vendola avrà portato in Consiglio regionale, come primo atto del nuovo anno, il Piano della salute. Prima di tutto quanto il resto e prima ancora dei consorzi di bonifica. Solo così si potrà porre fine allo scontro istituzionale in atto".

Lo ha detto il presidente del gruppo Udc federato Angelo Cera che, insieme con gli altri consiglieri regionali ("siamo il gruppo di opposizione numericamente maggiore e per questo chiediamo alla stampa maggiore considerazione"), ha convocato i giornalisti per "non far passare sotto silenzio quanto accaduto nell'ultimo consiglio regionale". Accuse, dunque, al presidente Pepe e al vicepresidente Mineo ("killer istituzionale") per aver accettato il maxi sub emendamento della maggioranza che di fatto "ha bloccato e mortificato la discussione sui motivi del buco della sanità e ostacolato il contributo che le opposizioni intendevano offrire" e plausi invece alla "cultura istituzionale del vecchio presidente Mario De Cristofaro che, in situazione simile, interpretò la figura del presidente del consiglio quale garante della maggioranza e dell'opposizione". Poi Cera ha parlato "della sanità della furfanteria e della spartizione di incarichi del centrosinistra, di una sanità dove gli appalti si sono quintuplicati, come ad esempio nel caso di Foggia dove ci sono delibere di affidamento di incarico ad una cooperativa sociale, passate in pochi mesi da diecimila a centomila euro al mese per trasporto di medicinali e di sangue, delibere che ho già inviato al Catone della Regione Puglia Arcangelo Sannicandro. Prima di mettere le mani nelle tasche dei pugliesi – ha concluso Angelo Cera – Vendola avrebbe dovuto controllare tutto questo".