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Edilizia, aumentano le imprese e i lavoratori iscritti

I dati della Cassa Edile di Capitanata al 30 settembre 2007: saldo positivo per lavoratori iscritti (+38%), imprese (+41%) e ore lavorate (35%) rispetto al 2005. Oltre tremila lavoratori, più di 630 imprese, circa 2,5 milioni di ore, maggiori retribuzioni per 23,5 milioni di euro. E' il saldo positivo del settore delle costruzioni al 30 settembre 2007 e rispetto al 2005, come si evince dai dati della Cassa Edile di Capitanata. "Non siamo in presenza di un improvviso boom del settore -commenta Michele Lunetta, segretario generale della FILLEA CGIL di Foggia- ma dei risultati ottenuti dalla lotta e al lavoro nero possibile grazie all'applicazione del Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, per la cui applicazione il sindacato delle costruzioni si è strenuamente battuto". In percentuale, le imprese registrate sono aumentate di 41,63 punti (da 1.523 a 2.157); i lavoratori iscritti del 38,02 (da 8.414 a 11.613); le ore lavorate del 34,83 (da 6 milioni 885mila a 9 milioni 419mila). A prevalere sono le imprese piccole, da 3 a 9 addetti (1.938); 96 quelle con un minimo di 10 e un massimo di 19 addetti, 60 con 20-49 addetti, solo 5 quelle con oltre 50 addetti. Per quanto riguarda le qualifiche, 757 gli apprendisti iscritti alla Cassa Edile, 4.704 gli operai comuni, 3.531 gli operai qualificati, 2.335 gli specializzati, 299 quelli con il IV livello. Per quanto riguarda le fasce d'età, 297 hanno meno di 18 anni; 3.038 dai 19 ai 29 anni; 3.277 dai 30 ai 40 anni; 2.783 dai 41 ai 50 anni; 1.877 dai 51 ai 60 e non mancano gli ultra sessantenni, 369 iscritti. Oltre 1.600 i lavoratori di nazionalità straniera (del tutto assenti aziende condotte da cittadini non italiani): la maggior parte degli operai proviene dai Balcani, con 347 rumeni, 330 albanesi, 26 delle repubbliche ex jugoslave; 83 iscritti sono marocchini, 77 tunisini, 12 sudamericani, 10 moldavi. "Abbiamo sempre detto che il Durc -afferma Michele Lunetta- non lo intendevano come punto di arrivo ma come base per ridare dignità a chi opera nel settore dell'edilizia. Come ha evidenziato un'indagine nazionale, nelle costruzioni prevale il lavoro precario e restano zone di grigio. Il 90 per cento degli operai cambia almeno un rapporto di lavoro all'anno, dovuto in maggioranza ad un'organizzazione del lavoro imperniata sempre più sul subappalto. Cosa che provoca un indebolimento professionale dei lavoratori. Sotto il profilo contrattuale, vi è un ricorso spinto ai rapporti a termine, soprattutto per i lavoratori stranieri. Così come spesso si è in presenza di part time mascherati che in realtà lavorano a tempo pieno o di finti lavoratori autonomi utili alle imprese per risparmiare su contribuzione previdenziale, indennità di disoccupazione, di malattia e assicurazioni contro gli infortuni, in quel caso a carico del lavoratore". Per la FILLEA CGIL occorre quindi insistere anche su altri versanti, "come la disciplina dell'accesso alla professionale imprenditoriale sulla base di specifici requisiti qualitativi e strumentali che l'azienda deve possedere", spiega Lunetta; "o ancora un forte investimento sulla qualificazione professionale degli operai. Così come resta del tutto inevasa la questione sicurezza: più volte abbiamo invitato le imprese a collaborare per l'istituzione della figura del Responsabile dei lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST), figure formate adeguatamente in grado di collaborare con gli imprenditori in ordine alle misure programmazione, realizzazione e verifica degli strumenti di prevenzione e messa in sicurezza. Abbiamo denunciato come i Piani operativi per la sicurezza (POS) che le aziende sono tenute a presentare, spesso sono scaricati da internet e non rispondono alle reali necessità del cantiere o dell'azienda. E' capitato che per opere da 3,5 milioni di euro, vi fossero POS che prevedevano un organico medio di 5 unità. Come è possibile? E intanto gli infortuni si verificano con puntualità, spesso sottratti anche alle statistiche perchè il datore di lavoro impone all'operaio di non denunciare l'accaduto ma di mettersi in malattia". Un'ulteriore spinta alla regolarizzazione del settore la FILLEA CGIL è certa arriverà dall'applicazione del cosiddetto Decreto Bersani. "Sono previste sanzioni pecuniarie per infrazioni formali fino all'arresto per quelle di particolare gravità -spiega il segretario generale Michele Lunetta-. E' prevista la chiusura dei cantieri non in regola con personale e con un 20 per cento di operai in nero o per violazioni dell'orario di lavoro. Così come si obbliga il datore di lavoro e fornire un unico documento di valutazione dei rischi, le misure adottate con la specifica dei costi relativi. Inoltre proprio il costo relativo alla sicurezza non potrà essere soggetto a ribasso d'asta nelle gare d'appalto. Siamo certi che con l'applicazione puntuale di queste altre misure sempre più qualificheremo un settore che soprattutto nell'economia di Capitanata svolge un ruolo centrale".