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Manfredonia, assalto alle Torri Aragonesi

Continua l’assalto a quel poco di storico che è rimasto all’interno delle mura cittadine della vecchia Manfredonia. Dopo il sacco edilizio degli anni ’60 e ’70, dove amministratori senza scrupoli, abbatterono alcuni edifici storici, ora è la volta dei funzionari dell’ufficio tecnico che autorizzano interventi che poco hanno di restauro, ma molto di ristrutturazione.
Oggi a farne le spese è la Torre del Fico, attigua ad un noto ristorante cittadino. La struttura di epoca aragonese, cela, molto probabilmente, le vestigia dell’antico faro del porto di Siponto, per cui il nome Fico, sarebbe una errata interpretazione della parola Faro. La Torre, in epoca remota, era situata all’ingresso della Cala dello Spuntone, il punto di approdo che attualmente è coperta dall’odierna Capitaneria, e da tutta l’area di Piazza Marconi.
L’antica struttura della Torre, è stata completamente intonacata, e a risentirne di più sono state le merlature del laro est, sul Lungomare Nazario Sauro, e il terrazzino.
Ma è tutta la situazione dei resti delle mura cittadine ad essere critica. Proprio l’attuale sindaco, qualche anno fa, parlò di esproprio, con successivo restauro. Da allora, il nulla. Ricordiamo che le mura di Manfredonia, risalgono ad epoca Aragonese, mentre solo la parte prospicente Largo Baselice, è forse di epoca Manfredina. Le torri rimanenti, Astrologo, Santa Maria, De Angelis, e San Francesco, necessitano di lavori di consolidamento, mentre alcuni tratti di mura, nei pressi della Chiesa di San Francesco, sono diventate verande, ed inglobati in ambienti privati, insomma, interamente modernizzate. Qualcuno dovrà pur provvedere a fermare questo scempio, se non si vuole veder compromesse le poche testimonianze delle vestigia storiche sipontine.
Saverio Serlenga