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I Socialisti sul turismo a Vieste: fallimento o solo congiuntura difficile?

Riferimenti " storici".
Correva il 1998 quando viene approvata dalla Regione Puglia la legge n. 3: in deroga a tutti i vincoli si permetteva attraverso l'escamotage della pubblica utilità di trasformare    in sostanza il posto “tenda” e spesso solo aree semplicemente non edificabili in posto "letto" producendo dal 2001 una "colata di cemento"
che di fatto mutava la natura stessa dei posti da selvaggi ed incontaminati a comodi resort più idonei ad accogliere le schiere di turisti che ogni anno arrivavano. La mancanza di un progetto articolato sulle tipologie costruttive ( rispetto della natura rnediterranea del posto) e l'assenza di una parallela tutela delle peculiarità storiche dell' abitato antico (d'istruzione delle caratteristiche architettoniche tramite sopraelevazioni distruttive a go-go , ricostruzioni in moderno laterizio, ete etc) e paesaggistiche ( assenza di zone di tutela particolare delle coste e arenili ) hanno fatto si che questa opera di rimodulazione seppur necessaria, abbia prodotto solo cemento ed ancora cemento, trasformando anche l'essenza o valore della vacanza a Vieste in un comodo e vegetante soggiorno e/o poco più. Contemporaneamente venivano sviluppate alcune strutture attraverso la Legge sul Giubileo. Nel 2002 la suddetta Legge 3, vista la piega che stava prendendo, venne abrogata dalla Regione Puglia in fretta e furia tanto che circa trenta operatori turistici locali rimasero nel limbo della ristrutturazione; niente paura ecco la Legge regionale 440 del 2003 che solo formalmente più vincolante, permise ai ritardatari di "rientrare" e poi per i casi disperati ecco anche la Legge 8 così tutti sono a posto. Tutto finito? Bé alcune situazioni hanno avuto bisogno dei condoni tombali del 2004 per quanto concerne la sua "opzione turistica" ed infine tutti hanno usufruito della concessione di classificazioni alberghiere senza seri controlli . Paradossale la situazione in cui con due o tre case è arrivata prima la agognata classificazione alberghiera e poi l'acquisto del terreno del campeggio (min 10.000 mq ) in sanatoria, ovvero una inversione del corso del tempo che saprebbe di miracolo se non fosse evidente l'assenza del rispetto di ogni regola , soprattutto quella del buon senso. Altre strutture alberghiere sono appena state costruite e altre ancora sono o saranno costruite nei prossimi anni tramite sempre il filo conduttore della "pubblica utilità'", attraverso altre Leggi , leggine, e accordi ad hoc che per brevità non citiamo ma tutte aventi la stessa finalità e natura.
E adesso ?
Dopo il processo di riqualificazione o creazione ex novo di circa 60 strutture turistiche ricettive ed attendendo l'arrivo di altre, quali sono onestamente, le conseguenze in termini positivi e negativi per il Paese di Vieste?
Secondo noi Socialisti gli aspetti positivi per la nostra citta' sono: Adeguamento alla richiesta del mercato europeo di più alberghi e sempre meno campeggi. – Giornate di lavoro per realizzare le suddette opere. – Giornate di lavoro nel lungo periodo per la manutenzione delle strutture. – Incremento sostanzioso del gettito della fiscalità comunale ( ICI, Tarsu ).Mentre quelli negativi ancora piu' evidenti e dannosi sono: La grande disponibilità tout court di posti letto sta determinando di fatto una debolezza strutturale dell'intero sistema esposto conseguentemente a tutte le crisi congiunturali di mercato. Più semplicemente non siamo più in grado di allungare la stagione per il fatto che i costi abbattono i profitti, per fare un esempio pratico del drammatico calo del valore aggiunto di un posto letto a Vieste agli inizi degli anni 90 ( 17-18 anni fa ! ) un "vuoto per pieno" di unità abitativa di medio livello veniva litigato dai tour operator oltre gli otto milioni delle vecchie lire, oggi dopo le riqualificazioni siamo intorno ai tremila euro ammesso che si abbia la fortuna di trovarne uno; non citiamo nemmeno il sogno del tutto esaurito di ormai lontana memoria. Il miraggio coltivato da tanti bravi concittadini di un futuro prospero si sta tramutando e manco lentamente in un incubo.- La trasformazione dei luoghi legata alle colate di cemento, alle lottizzazioni di scarsa qualità e a raffica degli ultimi anni, ha cambiato la carta d'identità della natura dell'offerta turistica locale , schiacciandola via via verso un pubblico di massa, dalla scarsa sensibilità culturale ed ambientale ma anche e soprattutto dalle limitate disponibilità economiche. – La diffusa scarsità e/o qualità di reddito da lavoro dipendente spingerà le nostre maestranze più qualificate ad una nuova emigrazione , all'inizio temporanea poi definitiva, verso realtà turistiche più solide, rendendo la vita difficile anche a quelle aziende che si batteranno per mantenere standard qualitativi buoni e rimanere nel mercato. – Sembrerebbe che il comune di Vieste di ICI e di tassa sullo smaltimento dei rifiuti urbani dopo tutta questa cementificazione del nostro territorio,non abbia avuto l'introito preventivabile. Molte strutture già ultimate nel 2003 ancora non risultano inserite negli elenchi dell'erario comunale grazie ad una invenzione tanto furba quanti debosciata che garantiva la piena operatività turistica con una dicitura sulla licenza di esercizio che recita testualmente : "si prende atto che la struttura ricettiva è munita di numero…. Per complessivi posti letto…." Con verosimile conflitto con la Legge regionale n. 11/99 che stabilisce che per addivenire ad una nuova licenza di esercizio il titolare della struttura recettiva deve produrre certificato di agibilità della stessa, la classificazione della struttura ricettiva, il parere sanitario favorevole e l'accatastamento degli stessi, tutti ovviamente elusi dalla suddetta dicitura con conseguente mancato introito per le casse comunali , in pratica risultano cantieri o non operanti. Tanto per farci un'idea grossolana sull'entità dell'evasione della tassa comunale sugli immobili basta guardare alla vicina Peschici che con un patrimonio immobiliare residenziale 4 volte inferiore e un terzo dei posti letto del nostro Comune produce un gettito solo poco inferiore. Bisognerebbe spiegare ad alcuni imprenditori ( spesso anche amministratori…) che non si può fare impresa contando anche sull'evasione delle tasse, soprattutto quelle comunali, che permettono al paese che loro stessi vendono di presentarsi nel migliore dei modi ai loro stessi clienti ( in pratica esse sono una sorta di investimento nella propria azienda). Invitiamo per questo l'amministrazione ad uscire dal proprio torpore e fissare scadenze e sanzioni certe per un rientro di tutti nella legalità. Che fare adesso`' La situazione è gravissima e va affrontata seriamente con l'aiuto di tutte le componenti sociali,politiche ed economiche. I1 nostro è un appello affinché si prenda tutti coscienza della situazione senza speculazioni politiche, con serietà e senso della comunità , è ora di smettere di rincorrere la cronaca e progettare insieme una via d'uscita. Fare finta che tutto vada bene servirà solo a ritardare gli indispensabili correttivi che saranno inutili se assunti in ritardo.
PARTITO SOCIALISTA SEZIONE DI VIESTE