Dopo quattro tentativi falliti di raggiungere l'accordo sul prezzo del latte alla stalla, gli allevatori pugliesi, secondo la Coldiretti regionale, non hanno altra scelta che presidiare i principali caseifici della regione e ostacolare l'approvvigionamento del latte per la produzione di mozzarelle, formaggi e ricotta.
Lunedì prossimo, 14 gennaio, alle 10, si riuniranno in assemblea plenaria sul piazzale antistante la Sala Azzurra di San Basilio di Mottola, nel tarantino. "A partire dallo scorso novembre – denuncia il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – abbiamo tentato invano di sbloccare la e addivenire al rinnovo del prezzo, previsto, secondo il precedente accordo, a partire dall'1 gennaio 2008. I trasformatori pugliesi sono rimasti sordi alle richieste di adeguamento, tanto che l'ultimo tavolo di trattativa è stato disertato da Confindustria e CNA. Presente la sola Confartigianato che ha formalizzato una proposta ancora lontana dalla nostra richiesta di 0,48 euro". In una lettera inviata ai Prefetti e ai Questori della Puglia – si precisa in una nota – sono state spiegate le ragioni della mobilitazione ed è stato assicurato lo svolgimento dell'azione di protesta nel rispetto delle regole che garantiscono l'ordine pubblico. "La nostra richiesta di aumento di 8 centesimi di euro al litro – precisa il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – è stata motivata dall'incremento di oltre il 35% dei costi di produzione e da una mutata condizione di mercato. A questo punto, però, risulta incomprensibile il continuo rincaro dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, con un evidente danno a carico dei consumatori finali". Nella lettera è stato denunciato, tra l'altro, il grave problema della sicurezza alimentare e dei prodotti spacciati per pugliesi, quando, invece, sono "costruiti" non con il latte della Puglia, bensì con materia prima proveniente da Paesi UE ed extra UE e che, dopo la trasformazione industriale, diventano "made in Puglia"