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LA GESTIONE DELL’ENTE PARCO È UN TOTALE FALLIMENTO

E' opportuno che il Ministro dell’Ambiente debba andare fino in fondo
I Verdi ritengono infondate e strumentali le accuse dirette dall’Ente Parco  Nazionale del Gargano
dalla Casa delle Libertà al movimento ecologista.
Il tentativo infatti di ridurre ad azioni di pura diffamazione le segnalazioni fatte dalle associazioni ambientaliste sul degrado in cui versa il Parco (WWF, LIPU, Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente) e in particolare sullo sperpero di denaro pubblico è una scelta che mostra la volontà di non dialogare e di non confrontarsi sulle problematiche  legate alla tutela della natura.
E’ oltremodo vergognoso accusare LIPU e WWF di attaccare solo perché, come afferma l'avv. Gatta, “ si sono evidentemente viste preferire qualificati consessi universitari per approcci scientifici, e non emotivi, ai problemi che attanagliano la conservazione di determinate specie”…
A noi Verdi non risulta che LIPU e WWF abbiano mai partecipato ai lacunosi bandi dell’Ente Parco. L'insinuazione di Gatta appare quindi l'ennesimo tentativo di delegittimare chi non ha mai accettato compromessi sulla salvaguardia dell'ambiente.
È invece sotto gli occhi di tutti lo stato di abbandono in cui versa il Parco nazionale del Gargano a partire dalle principali zone umide: l’Oasi Lago Salso e la Laguna di Lesina, “vittime”, tra le altre cose, del moltiplicarsi degli appostamenti dei bracconieri, dell’abusivismo edilizio, ecc.. Il bracconaggio negli ultimi due anni ha subito un drastico aumento: non ci sono aree del Parco in cui non si spari e addirittura nella Foresta Umbra non è raro incontrare mute di segugi o bracconieri intenti a cacciare beccacce. Per tutta risposta l’Ente Parco ha trasferito il comando dei Forestali (CTA) dalla sede storica nella Foresta Umbra a Monte Sant’Angelo, lasciando così i bracconieri padroni incontrastati della Foresta e al contempo mettendo a grave rischio la sopravvivenza del Capriolo garganico, addirittura simbolo del Parco.
Non si fermano poi gli scempi forestali, malgrado pseudo premi concessi a Gatta da sconosciuti sodalizi: basta pensare alle devastazioni avvenute presso Valle della Vecchia a Mattinata, Santa Tecla a Vieste, le Dune di Lesina con il taglio di alberi centenari e l’apertura di una devastate pista che ha comportato notevoli movimenti terra.
È inoltre intollerabile il ritardo nell’esecuzione dei lavori relativi all’abbattimento dei tanti ecomostri che stanno continuando a crescere sul tutto il territorio del Parco ed in particolare a Mattinata e Peschici, per non parlare degli scempi edilizi avvenuti a Monte Sant’Angelo proprio in prossimità della sede del parco che hanno comportato la distruzione di parte dei costoni rocciosi terrazzati.
Per queste ragioni noi Verdi riteniamo del tutto fuori luogo gli schiamazzi delle destre circa una presunta epurazione del loro beniamino Gatta che, mentre non perde occasione per dipingersi come prossima vittima del regime, dimentica che la sua nomina alla presidenza del parco rappresenta un luminoso esempio di lottizzazione politica delle poltrone, considerata la sua totale inesperienza sui temi ambientali, all'origine dell'attuale disastro.
Di fronte a questo quadro desolante il commissariamento dell’Ente Parco da parte del Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, diventa un atto dovuto al fine di evitare ulteriori gravi ferite ad una delle aree più importanti per la conservazione della biodiversità nel mediterraneo.
Foggia 15/01/2008

I Verdi di Capitanata
Direttivo di Foggia