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Comunità Montana del Gargano, ora i poteri nelle mani del vice presidente Gino Vergura

Conto alla rovescia per la Co­munità Montana del Gargano, dopo il "terremoto" provocato dagli arresti del presidente Ni­cola Pinto e dell'assessore Pep­pino Maratea. La responsabi­lità politica amministrativa, che adesso ricade tutta sull'e­sponente di Monte SanfAngelo del Pd Gino Vergura, in qualità di vicepresidente.
Il quale ha già provveduto a stilare un pri­mo calendario dei lavori per uscire dall'emergenza in cui gli arresti hanno fatto piom­bare l'ente montano. " Ieri ho convocato una prima riunione di maggioranza che si è oc­cupata di valutare l'intera si­tuazione che si è venuta a crea­re" spiega il vicepresidente. "Poi successivamente passerò a sentire tutti le minoranze (lunedì 21 gennaio) e poi i vari capigruppo (venerdì 25 gen­naio)". Il capogruppo di Forza Italia Gino Di Rodi ha parlato invece della necessità di far ripartire "al più presto" la macchina politico-ammini­strativa dell'ente. Una soluzio­ne è stata prospettata dal ca­pogruppo dell'Udc in seno all'ente montano Vincenzo To­taro, che ha lanciato l'idea del governo istituzionale. Intanto il coordinatore provinciale dell'Italia dei valori, Orazio Schiavone, fa sapere che l'as­sessore Giuseppe Maratea non è in quota all'Idv, come ripor­tato da alcuni giornali. Pier­felice Zazzera, coordinatore re­gionale, dal canto suo confer­ma il concetto secondo il quale episodi del genere contribui­scono a rendere impellente la necessità di azzerare enti inu­tili la cui funzione è quella di creare raddoppi nella macchi­na amministrativa».