Contro gli attacchi della federazione di Foggia dei verdi al Parco Nazionale del Gargano e stigmatizzando la decisione del Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio (il quale sarà oggetto di una mozione di sfiducia alla Camera dei Deputati il prossimo 23 gennaio per le vicende dei rifiuti in Campania) di procedere alla revoca del Presidente dell'Ente Giandiego Gatta, scendono in campo i big provinciali del centro-destra. Si parte da Enrico Santaniello (consigliere regionale Udc):"Ritenevamo che non avremmo avuto più notizie del ministro Pecoraro Scanio, che immaginavamo sepolto dai cumuli di immondizia che ha contribuito a far accumulare a Napoli e in Campania. Apprendiamo invece che egli ne è provvisoriamente sortito per soddisfare la bulimia di potere del suo partito e della sua coalizione: degno rappresentante del Governo più incapace e impopolare della storia, il ministro per l'Ambiente si preoccupa non dei disastri causati dalla sua insipienza, ma di rimuovere un presidente dall'azione efficace e dalla condotta ineccepibile come Giandiego Gatta. Un atto indegno di un ministro della Repubblica, benché perfettamente adeguato a Pecoraro Scanio. Che l'individuo e l'incarico coincidano è parte delle bizzarrie dell'Unione. Pensiamo che i garganici e i pugliesi debbano reagire con energia a questo insulto perpetrato nei loro confronti ed esprimiamo a Giandiego Gatta l'apprezzamento e la stima di sempre." Altrettanto duro il commento di Lucio Tarquinio, esponente provinciale e regionale di Forza Italia: "E' un assurdo questo provvedimento del Ministro Pecoraro Scanio. Voglio dare la mia solidarietà al presidente Gatta. Assistiamo al solito tentativo di colpire un esponente di centro-destra da parte della sinistra massimalista, specializzata nelle epurazioni e nello spoil-sistem". Anche Angelo Cera, leader provinciale e regionale dell'Udc: "Da queste parti il Parco, a parte i ritardi sugli incendi imputabili al governo, è ben accetto. In chiave amministrativa gode della fiducia dei garganici. Il cittadino non è oppresso dal Parco e questo si deve alla gestione equilibrata del presidente Gatta. Consiglio pertanto a Pecoraro Scanio di badare ai problemi di casa sua e lasciare in pace il Parco del Gargano e il suo presidente". "La verità è che prima di morire politicamente – gli fa eco Peppino Calabrese, sindaco delle Isole Tremiti e componente della Giunta Esecutiva del Parco – questo governo vuole disfarsi degli oppositori politici che ancora amministrano degli enti, come Il Parco del Gargano. E' da aprile del 2005 che la dirigenza del Parco è letteralmente sotto assedio politico. Non vi sono mai state risposte adeguate alle nostre richieste di avere più fondi, più personale, più mezzi. Il Parco del Gargano e la riserva marina delle Tremiti sono stati letteralmente abbandonati dagli ambienti ministeriali, ed eroicamente l'attuale amministrazione ha continuato a lavorare, pur sapendo di non poter contare su referenti benevoli, anzi sottoponendosi ad uno stillicidio di attacchi di certe ben individuate associazioni pseudo-ambientaliste il cui unico scopo è fare dell'ambiente il proprio presidio ideologico e la propria fonte di sostentamento. Chiaramente attiveremo ogni risorsa per opporci a questo tentativo di omicidio politico". Lucia Lambresa, coordinatore provinciale di AN va giù duro: "L'attivismo dell'attuale presidente ha evidentemente preoccupato».